Tanto tuonò che piovve: dopo gli scontri verbali che hanno contribuito alla creazione di un’atmosfera di tensione presso la ETSI sulla decisione per il prossimo standard di nano-SIM, l’Istituto ha deciso di rimandare il voto.
Al malcontento di Nokia nei confronti della proposta di Apple si è aggiunto ora un corrispettivo rifiuto verso il progetto dell’azienda finlandese da parte Sandisk. La nano-SIM di Nokia, infatti, oltre ad assomigliare esteticamente ad una micro-SD, farebbe uso di alcune tecnologie detenute dal consorzio che raggruppa i produttori di memorie flash, Toshiba, Panasonic, e appunto SanDisk. Tale consorzio microSD ha già fatto sapere che non concederà i suoi brevetti nel caso in cui la proposta di Nokia fosse scelta.
Ricordiamo che Sandisk è uno dei fornitori di Apple: la memorie flash dell’iPod nano di settima generazione sono targate Sandisk e pure le memorie NAND su iPhone sono fornite da Toshiba, anch’essa parte del consorzio. Quindi la presa di posizione di SanDisk & Co. potrebbe sembrare tutt’altro che neutrale nella contesa Apple/Nokia.
Ci si trova quindi davanti ad una impasse, senza riuscire a trovare una soluzione capace di accontentare tutti e senza che qualcuno si metta di traverso. A queste difficoltà di concertazione, si è aggiunta l’ultima polemica innescata da RIM che, in una lettere formale, ha accusato Apple di aver infiltrato alcuni suoi dipendenti nelle file di altre azienda, fra cui Bell Mobility, KT Corp. e SK Telekom. Tale pratica non sarebbe consentita e RIM accusa apple di voler manipolare il processo di votazione.
La situazione appare dunque sempre più ingarbugliata; il voto ora è stato rimandato di almeno 30 giorni, nella speranza che siano sufficienti per appianare le rispettive divergenze e trovare un accordo.