Come abbiamo riportato la scorsa settimana la ETSI ha scelto il futuro formato per la 4FF, la cosiddetta nano-SIM. Le specifiche della nuova SIM, pari a 12,3×8,8×0,67 millimetri non consentivano immediatamente di riconoscere quale proposta fosse stata scelta, essendo le misure identiche per entrambe i progetti presentati in ultima istanza sia da Apple che da Motorola e RIM.
A sua volta la ETSI, cui era stato richiesto un feedback più specifico, è rimasta sul vago, limitandosi a specificare quanto fosse irrilevante decidere chi avesse vinto, concentrandosi piuttosto sul fatto che la decisione fosse avvenuta collettivamente.
Una possibile conferma, seppur indiretta, della vittoria di Apple era giunta anche da Nokia che aveva commentato la decisione della ETSI confermando il suo giudizio di inferiorità tecnica nei confronti della SIM scelta da ETSI.
Il commento di Nokia sembrava però non far luce sulla vicenda non solo perchè Nokia stessa si è dichiarata all’oscuro su quale progetto fosse stato scelto, ma anche perchè l’azienda finlandese non si era unita a RIM e Motorola nella presentazione del secondo progetto alternativo alla nano-SIM, restando sulla sua posizione originaria; il che lascia intendere che Nokia sarebbe stata delusa dalla scelta di ETSI qualunque essa fosse stata.
Qualcuno però ha deciso di fare chiarezza: si tratta del produttore di SIM card Giesecke & Devrient, lo stesso produttore che aveva recentemente presentato un prototipo dell’ultima versione della nano-SIM firmata Apple.
Secondo Giesecke & Devrient – che era anche uno dei membri della commissione che ha partecipato al voto – è stata scelta proprio la proposta di Apple a vincere e a superare quindi la concorrenza avversaria.
Quindi la nuova 4FF dovrebbe essere priva del meccanismo push-push che avrebbe consentito di fare a meno del cassettino e che era stato propsto nel progetto congiunto RIM/Motorola, probabilmente la più importante differenza progettuale rispetto alla proposta di Apple. Ora dunque non resta che attendere i primi esemplari prodotti e l’immissione su mercato dei primi smartphone che ne faranno uso.
Fonte: Macworld
