Cook predica bene, ma razzola male. O meglio: capisce poco di politica. È questa l’accusa che parte dalla deputata democratica ed ex speaker della camera Nancy Pelosi, in riferimento all’appoggio dato dal CEO Apple allo speaker della Camera Pay Ryan, per il quale Cook ha partecipato ad una raccolta fondi.
Con il SFGate, la Pelosi ha parlato di “apparente sconnessione tra la retorica e l’azione della Silicon Valley”. In particolare la Pelosi non riesce a inquadrare la colazione di Menlo Park alla quale ha partecipato Cook con il candidato repubblicano, evidenziando disaccordi di fondo che non legano in alcun modo il CEO di Apple al candidato presidente Donald Trump.
“Povero Tim. È un bravo ragazzo, ma a volte lo consigliano male” ha detto la Pelosi. “Probabilmente non capisce molto di politica. “Tutti hanno il diritto di fare ciò che vogliono” ha detto ancora la Pelosi, “ma quando dicono «non ci piace ciò che Trump fa, ma faremo una donazione al partito», o sono ingenui o pensano che lo siamo noi”.
L’offerta di Cook è stata fatta di tasca propria come già fatto in altre occasioni per le campagne di Barack Obama, del senatore democratico Chuck Schumer, del repubblicano Rob Portman, della senatrice democratica Zoe Lofgren. Il CEO di Apple ha offerto di propria iniziativa contribuiti anche alla Robert F. Kennedy Foundation (ora fa parte del consiglio di amministrazione) e finanziato gli attivisti di The Human Rights Campaign.
In realtà Cook come molti altri imprenditori americani deve mantenere un’apparente e un po’ formale equidistanza, almeno quando si tratta di sostenere i politici. Il sistema USA prevede che le aziende debbano avere appoggi in ciascuno dei due grandi raggruppamenti, democratici e repubblicani, per ovvie ragioni strategiche e creare canali di contatto. Non è un caso che Apple in passato, nonostante l’orientamento liberal, abbia sostenuto e finanziato le campagne repubblicane. Nel caso di quest’anno esiste però un problema aggiuntivo e mai verificatosi in passato: la candidatura alla presidenza della repubblica di Donald Trump che con le sue posizioni populiste e anti sistema, imbarazzanti anche per lo stesso partito repubblicano, ha reso tutto molto più complicato e incerto. In particolare Apple è stata criticata pesantemente da Trump apertamente e questo ha reso più attaccabile la scelta di sostenere il suo partito.