Stile leopardesco, interfaccia essenziale ma potente che sembra rubata da Cupertino: se Apple facesse un task manager e volesse realizzarlo per Mac e per iPhone, lo farebbe probabilmente così. Cultured Code ha realizzato la prima versione “definitiva” per Things. E la comunità di utenti Mac nel mondo ha seguito con attenzione i lavori di sviluppo culminati nel rilascio del Macworld
L’applicazione, di cui parleremo più diffusamente più avanti in un test per capirne nel dettaglio il funzionamento e l’integrazione con il suo omologo per iPhone, è molto flessibile e potente. Consente di gestire tramite tag e capi e focus diversi una molteplicità di cose da fare, strutturando anche task complessi in maniera semplice e facilmente gestibile.
Ci vuole metodo, ma le cose poi vengono meglio, sostengono gli appassionati del metodo GTD, “getting things done”. I programmatori di Cultured Code, software house tedesca, sono stupiti e felici per il successo che ha avuto il lavoro sulle versioni alfa, beta e release candidate nei mesi scorsi. Un seguito tale che ha portato Jurgen Schweizer e Michael Simmons a raddoppiare gli sforzi per rendere ancora più completa ed efficiente la prima versione dell’applicazione.
Things per iPhone è alla versione 1.3 ed è già da tempo disponibile su App Store a meno di 8 Euro. Maggiori funzionalità e totale integrazione con la versione desktop tramite la sincronizzazione via Wi-Fi. Più avanti gli sviluppatori realizzeranno anche la sincronizzazione con altri Mac tramite Internet. Da qui, nel sito di Cultured Code, la pagina dell’applicazione il cui unico neo è il costo un po’ elevato (49,95 dollari per la versione monolicenza).
Per chi vuole vedere l’applicazione live consigliamo un interessante Screencast.
In attesa di avere una versione in lingua italiana che allargherebbe il mercato nel nostro paese abbiamo premiato Things come Best Of Expo al Macworld San Francisco 2009.