Fitbit Charge HR è il bracciale smart di ultima generazione che oltre a tenere sotto controllo movimenti e sonno dell’utente, integra per la prima volta in questa gamma un rilevatore di battito cardiaco. Queste preziose informazioni non riguardano esclusivamente il monitoraggio del battito in fase di riposo, allenamento, sonno e così via, ma permettono di arricchire notevolmente tutte le statistiche principali.
Per esempio il costruttore assicura dati molto più precisi sulle calorie effettivamente bruciate, la possibilità di analizzare il battito durante sessioni o momenti specifici, di picco in allenamento o di una prestazioni sportive, oltre che naturalmente rilevare il battito nelle più svariate attività quotidiane, sia di riposo sia sotto sforzo.
Nel nuovo settore dei dispositivi indossabili le principali società di analisi distinguono gli smartwatch dalle smartband in considerazione non solo del prezzo di vendita e delle funzioni offerte, ma anche per la possibilità o meno di poter eseguire app di terze parti. Si tratta di caratteristiche estremamente differenzianti, in ogni caso è innegabile che per buona parte degli utenti questa suddivisione risulterà fittizia dal punto di vista pratico e soprattutto nelle decisioni di acquisto. Anche se per gli sportivi potrebbe darsi il caso in cui l’acquisto di uno smartwatch non precluda anche l’acquisto di una smartband o di un indossabile dedicato al fitness, per molti l’acquisto di uno smartwatch, in particolare Apple Watch, potrebbe rendere molto meno probabile l’acquisto di una smartband.
Per tutte queste ragioni, nonostante la suddivisione netta nelle analisi di mercato, a parere di chi scrive smartband e smartwatch risulteranno alla fine due mercati in parte sovrapposti e concorrenti tra loro. Per gli utenti meno interessati alle funzioni più sofisticate e alle app degli smartwatch, le smartband sono in grado di offrire caratteristiche intriganti e Fitbit Charge HR e gli altri modelli di questo costruttore ne sono un ottimo esempio. Innanzitutto l’autonomia: contro le 12-24 ore di autonomia attese di Apple Watch, Fitbit ChargeHR pur integrando il rilevamento del battito 24 ore su 24 offre una autonomia dichiarata che arriva fino a 5 giorni, un dettaglio convincente per gli utenti che non desiderano un altro dispositivo da dover ricaricare ogni giorno.
Il secondo fattore distintivo delle smartband e anche di Fitbit Charge HR è rappresentato da dimensioni e peso molto più contenuti rispetto a qualsiasi smartwatch. Indossato scompare sotto la manica della camicia ma anche se visibile al polso, non sfigura sui polsi più esili risultando molto compatto e discreto. Infine un fattore determinante, soprattutto per gli utenti finali: il prezzo. Le smartband costano e costeranno molto meno degli smarwatch. Charge HR costa 149 euro, mentre la versione Charge senza rilevamento battito cardiaco costa solo 129 euro. Per chi non richiede funzioni sofisticate ma vuole provare a tenere sotto controllo attività, movimenti e sonno Fitbit Flex (qui la recensione) costa solo 99 euro. In tutti i casi si tratta di budget molto più contenuti e meno impegnativi di uno smartwatch. Ora non rimane che aspettare lunedì il keynote di Apple per conoscere tutti i prezzi e le caratteristiche di Apple Watch e poi in aprile l’arrivo nei negozi. Tutte le smartband e i dispositivi Fitbit sono disponibili da questa pagina di Amazon.