Per molto tempo gli operatori telefonici devono essersi sentiti come divinità greche sul vertice dell’Olimpo: intoccabili e virtualmente disinteressati alle vicende terrene, ma piuttosto impegnati in continue schermaglie tra loro stessi.
Questo stato di grazia è durato fino a quando l’ardire di un novello Prometeo è andato ad incunearsi nel loro dorato spazio vitale, spaventandoli e facendo prendere loro coscienza del loro stato materiale. La distruttrice delle certezze divine è stata ancora una volta Apple ed i suoi modelli di business, entrati trasversalmente nei mercati telefonici, da una inaspettata direzione.
Lo scorso anno, proprio qui a Barcellona da dove scriviamo queste righe, i maggiori attori della telefonia cellulare, sottoscrivevano un accordo di non belligeranza tra di loro, sotto l’egida del WAC, Wholesale Application Community, una piattaforma comune di sviluppo per prodotti e servizi.
Gli annunci del keynote di quest’oggi, hanno confermato l’interesse nelle direzioni prese, da parte di altri otto tra i maggiori operatori: China Mobile, MTS, Orange, Smart, Telefonica, Telenor, Verizon e Vodafone.
A loro si aggiungono anche gli impegni di LG e Samsung nel produrre dispositivi adatti alle specifiche del consorzio WAC, le quali finalmente ora sono state definite nella loro release 2.0, con il pieno supporto ad HTML5. Per settembre, inoltre, è previsto un importante salto generazionale, con applicazioni pronte per l’in-app billing ed API apposite per il networking.
Attualmente sono disponibili circa 12000 applicazioni per WAC, sia per smartphone che per telefoni di fascia media. Tutti gli operatori si sono detti motivati a estendere le capacità delle apps e permettere il libero transito dei dati su tale canale.