Solo dopo aver indossato uno spesso guanto in gomma l’addetto di Sonim impugna il telefono e lo immerge completamente in un liquido speciale portato abbondantemente sotto allo zero, con una temperatura compresa tra i -10 e i -20 gradi centigradi. Lo schermo rigorosamente accesso prima, durante e dopo l’esperimento conferma che il terminale Sonim XP3300 funziona senza problemi.
Questi terminali non offrono tutte le funzioni avanzate di iPhone e degli smartphone di ultima generazione: sono stati costruiti per fornire funzioni telefoniche di base, Internet alleggerita e rilevamento della posizione GPS e poco altro. In ogni caso la loro corazza esterna è in grado di sopportare cadute rovinose sul cemento fino a 2 metri di altezza, sono impermeabili tanto da poter funzionare senza problemi anche dopo una immersione di 1 ora a fino a 2 metri di profondità. Ovviamente nessuno ha bisogno di telefonare sott’acqua: questi accorgimenti servono per rendere invulnerabile Sonim XP3300 alla sabbia, alla salsedine, alla pioggia battente e agli sbalzi di temperatura compresi tra -20 gradi fino a +55 gradi.
I confronti con i “deboli” cellulari consumer possono estendersi anche all’autonomia: il costruttore Sonim dichiara 24 ore di tempo di conversazione e fino a 800 ore di standby, in pratica 33 giorni. Ogni dettaglio è stato pensato per poter garantire la reperibilità o per poter effettuare chiamate anche nei lavori e nelle situazioni estreme, quando un ritardo o una telefonata persa non significano soltanto un appuntamento perso ma anche perdite e rischi concreti. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito Web ufficiale.