Il futuro della musica è lo streaming, non i download. A dimostrarlo sono i numeri, ma ciò non significa che iTunes smetterà di vendere album e canzoni. La voce, diffusa da Digital Music News nelle scorse ore, è stata prontamente smentita da Apple, che non avrebbe alcuna intenzione di chiudere un servizio che fa ancora la felicità di milioni di clienti in tutto il mondo.
Secondo quanto inizialmente riferito, Apple avrebbe dovuto smettere di vendere musica su iTunes entro due anni, disattivando poi per sempre la possibilità di scaricare tutti gli acquisti effettuati fino a quel momento nel giro di tre o quattro anni al massimo. La scelta di mandare in pensione il servizio sarebbe stata dettata dal fatto che, secondo gli analisti, questo business varrà “soltanto” 600 milioni di dollari nel 2019, in netto calo rispetto ai 3,9 miliardi di dollari registrati nel 2012.
Un altro motivo che avrebbe dovuto portare Apple in una scelta del genere riguarderebbe la confusione che Apple Music sta generando tra gli utenti mescolando i download di iTunes con quelli del nuovo servizio in streaming. Insomma, chiudere iTunes dovrebbe portare più vantaggi che svantaggi, ma Apple non pare essere d’accordo, smentendo ogni supposizione in merito.
Che Apple Music stia facendo bene è comunque un dato di fatto. In soli tre mesi altri 2 milioni di abbonati si sono aggiunti agli 11 milioni registrati in febbraio: con questo tasso di crescita il servizio, lanciato il 25 giugno scorso ed ora disponibile in più di 100 paesi, potrebbe essere sulla buona strada per poter raggiungere i 15 milioni di utenti attivi in tempo per il primo anniversario.