Emergono nuove conferme sulle pressioni che Apple starebbe facendo nei confronti di artisti e case discografiche per ottenere album e nuovi contenuti in esclusiva così da combattere la musica in streaming.
Secondo quanto racconta il Los Angeles Times, manager di iTunes con l’incarico di contrattare i diritti di vendita sul negozio di musica, sarebbero stati sguinzagliati negli studi di produzione cercando di dimostrare come sia possibile avere successo lanciando dischi solo su iTunes. L’esempio sarebbe l’ottimo risultato del disco di Beyoncé, dato ad Apple in esclusiva per un certo periodo. In cambio di agevolazioni e una spinta promozionale, Apple chiederebbe, appunto, che i dischi per un certo periodo non siano ascoltabili altrove, neppure in streaming. La strategia di Apple, sarebbe di fatto, simile a quella adottata dagli studi di Hollywood. I film dopo l’uscita in sala, vengono prima distribuiti in versione home video, poi sui canali satellitari a pagamento, successivamente via cavo o satellite, e solo come ultimo passo in chiaro sulle reti pubbliche.
Perchè Apple avrebbe scatenato l’offensiva? Il calo delle vendite del digitale dovuto, essenzialmente, alla musica in streaming. Lo scorso anno per la prima volta il mercato della musica digitale ha fatto segnare un segno meno, che perdura anche nei primi mesi del 2014. Apple, leader assoluto e incontrastato del settore, sarebbe assediato anche da un altro fronte: la crescita del mercato Android. L’ascolto in streaming su dispositivo mobile è una abitudine per il 48% del mercato USA ed Apple non ha alcuna finestra sui cellulari con il sistema operativo di Google. Di qui la scelta di puntare su qualche cosa che la possa differenziare dal resto dei concorrenti per incentivare l’uso di iTunes e del suo hardware.
Apple però non ha la via spianata. Anche se alcuni artisti hanno già abbracciato la via dell’esclusiva, altri invece hanno deciso di sfruttare la distribuzione in streaming come volano per poi incrementare le vendite del supporto digitale. A sostegno di questi ultimi c’è Spotify, che sta divenendo un “azionista di riferimento” nel mercato della musica digitale; secondo la multinazionale svedese, specializzata proprio in musica in streaming, è dannoso «imbrigliare i desideri di ascolto attraverso queste logiche imposte, quando gli utenti hanno evidentemente dimostrato di voler abbracciare qualcosa di diverso [la musica in streaming] in maniera globale».
Il nemico peggiore di Apple potrebbero però essere alcuni distributori, come Target ed Amazon.com. Queste grandi realtà, che ancora oggi dominano la vendita dei dischi, hanno ad esempio rifiutato di distribuire il disco di Beyoncé e poichè dai loro negozi, fisici e virtuali, passano milioni di clienti e decine di milioni di vendite ogni anno, per sfidare il rischio di farseli nemici, le case discografiche dovranno trovarsi davanti argomenti molto convincenti.