Proprio nei giorni in cui la tecnologia di rilevamento facciale, in grado di catturare immagini 3D e di captare la profondità in modo preciso e puntuale, prende vita con il Face ID di iPhone X, Microsoft decreta la morte di Kinect, la camera nata con intenti simili, applicata al gaming.
Se da un lato c’è Kinect, ufficialmente interrotto dopo un lungo periodo di crisi, dall’altro c’è Face ID, tecnologia che sta nascendo in questi giorni. Due tecnologie ai poli funzionali quasi opposti, ma con radici comuni. Come ricorda la redazione di Appleinsider, Kinect di Microsoft per Xbox 360 si basava sulla tecnologia concessa in licenza dalla società israeliana PrimeSense, poi comprata da Apple per 345 milioni di dollari alla fine del 2013. E’ questo, probabilmente, che ha aperto la strada alla tecnologia Face ID, che debutterà a giorni su iPhone X.
Sarà curioso campire come Apple riuscirà a non replicare il fallimento di Kinect, che è nato con molte delle possibilità del Face ID, quindi di monitorare il movimento, comprendere la voce di un utente, e riconoscere il volto del giocatore.Si potrebbe dire, allora, che Microsoft ha anticipato in molti aspetti i tempi, almeno per tutto ciò che riguarda il rilevamento del movimento e la tecnologia di riconoscimento facciale. La differenza è che il colosso di Redmond ha limitato l’utilizzo di tale tecnologia ad attività piuttosto semplici, con un focus sul gioco e sull’intrattenimento.
In altri termini, una Xbox One in coppia con Kinect è in grado di identificare i singoli utenti davanti alla TV, ma si tratta di uno strumento non certamente affidabile in termini di sicurezza; Kinect ha rappresentato, insomma, una mera opzione, non sfruttata nel suo potenziale.
Apple non ha ripercorso le orme di Microsoft applicando la tecnologia PrimeSense d Apple TV, bensì inserendola in uno smartphone, per sostituire in tutto e per tutto uno dei sistemi di sicurezza più affidabili di sempre, il Touch ID.
Inoltre, spiega la redazione di Appleinsider, l’insuccesso di Kinect è in gran parte dovuto alla sua mancanza di precisione: è in grado di riconoscere un utente, e di monitorarne i movimenti della mano, ma non è mai stato uno strumento di controllo indispensabile per i giochi, soprattutto per gli hardcore, che gli hanno sempre preferito il classico joypad.
Il TrueDepth, invece, rappresenterà l’elemento principale cui è affidata la sicurezza di un dispositivo utilizzato da milioni di utenti, riuscendo a riconoscerlo in un milionesimo di secondo.
Ovviamente, il sistema di Apple e quello di Microsoft non sono identici. La differenza lampante consiste, anzitutto, nelle dimensioni: Cupertino è riuscito a mettere in piedi un sistema simile in uno spazio davvero limitato, rappresentato dalla piccola lunetta anteriore. Altre differenze, siamo pronti a scommettere, riguarderanno le vendite: il primo Kinect ha venduto 24 milioni di unità, cifra che iPhone X raggiungerà, scorte permettendo, nei primi due mesi dal lancio.