Niente iPhone alla WWDC e il ritorno di Jobs come presidente del consiglio di amministrazione invece che come amministratore delegato. Ecco le (quasi) certezze che Gene Munster, analista di Piper Jaffray sarebbe riuscito a ricavare dal sintetico comunicato diffuso oggi da Apple nel quale si fa sapere che sarà Schiller e un gruppo di executive a tenere il keynote della WWDC.
Secondo l’analista, uno dei più attenti osservatori Apple ma anche uno di quelli che in passato più di altri si è lasciato guidare da siti dediti alle indiscrezioni e da un istinto a trasformare in incontrovertibili sillogismi labili indizi, che Apple non presenterà alcun iPhone alla WWDC sarebbe scritto chiaramente nella Press Release dove si parla solo di Snow Leopard e di iPhone Os 3.0: ‘come indicato, pensiamo che Apple si concentrerà solo su questi due aspetti software – dice Munster -; a nostro giudizio Apple terrà un evento speciale a fine giugno o inizio luglio per il lancio di una famiglia di iPhone’. Munster aggiunge anche che i modelli saranno due e che uno dei due sarà disponibile dalla fine dell’estate anche sul mercato cinese.
Per quanto riguarda invece il ritorno di Jobs come presidente del consiglio di amministrazione, i processi deduttivi o induttivi sono meno chiari, anche se sembra che Munster tragga questa convinzione dal fatto che Jobs diserterà la WWDC e dal buono stato di salute di Apple, ormai “vaccinata” all’assenza di Jobs.
Tralasciando la questione del ritorno del suo capo e del suo ruolo futuro in Apple sul quale tutti (Munster incluso) farebbero bene ad avere poche certezze, il resto delle opinioni espresse dall’analista appare del tutto discutibile.
In primo luogo il fatto che Apple non ‘lancerà ‘ iPhone non vuole affatto dire che non lo presenterà . Lo scorso anno Apple lanciò iPhone l’11 luglio, ma lo presentò il 9 giugno. Che nel comunicato non si parli del nuovo telefono e non si faccia neppure alcun cenno ad esso non vuole dire praticamente nulla e dovrebbe saperlo bene un analista che occupandosi di Apple di professione, dovrebbe avere imparato che mai Cupertino anticipa quel che intende fare e tantomeno lo fa in un comunicato stampa. Se la conoscenza dei meccanismi di Apple non fosse sufficiente ad elaborare questo tipo di previsioni, forse basterebbe consultare il comunicato-fotocopia emesso da Apple nell’imminenza della WWDC lo scorso anno dove non si toccava neppure lontanamente l’argomento iPhone 3G quando invece il telefono fu il grande protagonista dell’evento.
Per altro un semplice ragionamento dovrebbe far immaginare che Apple non può, in alcun modo, arrivare ad inizio luglio senza avere annunciato, creando la consueta attesa, un nuovo modello di iPhone. Apple nel corso della prima settimana di disponibilità della versione EDGE nel 2007 vendette centinaia di migliaia di iPhone e fece stipulare ad AT&T un pari numero di contratti; quale genio del marketing (o quale analista) può immaginare che Cupertino possa permettersi di mandare a scadenza quegli accordi, lasciando che i suoi attuali clienti abbiano il tempo di ragionare se abbandonare o meno AT&T o decidere se comprarsi, magari, un Pre o un nuovo Android, avendo come unico termine di raffronto non informazioni ufficiali, ma le voci incerte sul nuovo iPhone sparate da qualche sito Internet?
Per altro: annunciare l’iPhone a fine giugno o inizio luglio, significherebbe andare al lancio a fine luglio o inizio agosto; un prodotto complesso, per i rapporti con i gestori di telefonia mobile, l’istruzione del personale dei call center e la logistica, come iPhone non può essere annunciato oggi per essere messo in vendita l’indomani. Una presentazione ad inizio luglio comporterebbe, a meno di qualche acrobatico sistema di prenotazione o di estensione di contratto, il lasciare almeno un altro mese di tempo tra la scadenza dei contratti per l’iPhone EDGE (o 3G) e l’avvio dei nuovi contratti. Questo senza contare che il nuovo iPhone finirebbe per essere messo in vendita quando in Europa è piena estate e qualche mercato molto importante (come il nostro) è distante almeno 4 settimane dalla ripresa della normale attività commerciale. A quel punto il telefono dovrebbe essere venduto dagli ambulanti sotto gli ombrelloni per fare fatturato, lasciando in ogni caso scoperta la metà (o più) del trimestre che si chiude a fine settembre.
Infine: visto che iPhone Os 3.0 sarà presentato diffusamente alla WWDC e che, come certo, includerà funzioni nuove supportate solo da un nuovo hardware, si potranno lasciare gli sviluppatori nell’oscurità su queste funzioni come sarebbe d’obbligo se Apple non facesse alcun cenno al nuovo iPhone? Cupertino avrebbe l’occasione di avere di fronte un enorme numero di sviluppatori da evangelizzare ma non darebbe a loro nessun indizio su quel che di nuovo possono fare con un nuovo dispositivo hardware. O forse si pensa di poter dire agli sviluppatori tutto quel che sarà il nuovo iPhone e pensare che in virtù dell’accordo di riservatezza nulla trapeli?
Per quanto riguarda il lancio dell’iPhone con funzioni ridotte cui Munster pare credere da tempo, qualche dubbio dovrebbe sorgere dalle parole dei manager di Apple che hanno detto di non essere interessati a coprire tutto il mercato degli smartphone, ma di avere individuato una nicchia ben precisa e questa nicchia non pare proprio essere quella dei telefoni a basso costo. Ma, in ogni caso, iPhone low cost che sia o no, Munster dovrebbe sapere che durante la recente presentazione dei risultati fiscali Tim Cook, rispondendo ad una domanda in merito aveva detto: ‘Vorremo arrivare in Cina entro il prossimo anno e stiamo lavorando per riuscirci’, come dire che non si parla di estate del 2009, ma di “entro fine 2010”. Munster può sicuramente avere una opinione diversa in merito e pensare che i manager Apple spargano cortine fumogene, ma che non se lo ricordi o che, perlomeno, non lo ricordi ai suoi clienti sembra davvero strano, visto che era stato proprio lui a porre la domanda in questione.