Il Ministero dell’Educazione nazionale francese e della Gioventù non vuole che sia consentito l’uso delle piattaforme Microsoft Office 365 e di Google Workspace nelle scuole francesi, spiegando che le offerte gratuite in questione alle scuole rappresentano una forma di “concorrenza sleale” che penalizza fortemente altri concorrenti e pone un problema di sovranità per via della localizzazione dei dati sul cloud, conservati su server statunitensi e e l’extraterritorialità della legge americana.
Una simile richiesta di quella fatta ad agosto al ministro francese da parte di Philippe Latombe, membro del Mouvement démocrate e dell’Assemblea nazionale del parlamento francese, è stata fatta anche in Italia dalla senatrice Maria Laura Mantovani (Movimento 5 Stelle M5S) che dalle colonne di Agenda Digitale, chiede al nostro ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, di monitorare l’utilizzo delle piattaforme di Microsoft e Google nelle scuole e nelle università, fornendo una risposta completa al problema della sovranità digitale nel nostro Paese.
«Lofferta di Microsoft (per Google è uguale) può apparire allettante agli insegnanti, perché è facile da usare; tuttavia, il fatto che sia gratuita non si configura come dumping di mercato e concorrenza sleale?», si chiede Mantovani. Ancora «Sembra che non ci sia stata nessuna gara d’appalto pubblica; quindi, vengono penalizzati gli altri attori economici. Infine, si pone un problema di sovranità a causa della localizzazione dei dati personali su un cloud americano. Il diritto americano avrà la meglio sui dati dei francesi? I bambini francesi potranno essere profilati ed essere oggetto di commercio e soggetti da indirizzare nelle scelte e nei consumi?».
«Anche in Italia abbiamo la medesima situazione e di tutta questa problematica si deve chiamare in causa il Ministro dell’istruzione, e anche quello dell’Università e della Ricerca, perché le problematiche sono le stesse anche qui da noi».
«Anche da noi Microsoft e Google hanno colonizzato scuole e università. Hanno approfittato dell’emergenza pandemica per imporre le loro soluzioni gratuite e per invadere tutti gli spazi della didattica digitale. Hanno colonizzato gli insegnanti che non avendo competenze digitali, hanno trovato le loro soluzioni semplici da usare. Hanno aggirato le norme sulla concorrenza offrendo gratuitamente le loro piattaforme. Hanno perfino ottenuto sponsorizzazioni gratuite da parte del ministero dell’istruzione italiano, che le ha elencate sul proprio sito ufficiale, facendo erroneamente credere che tali piattaforme fossero quelle scelte ed indicate dal Ministero».
Maria Laura Mantovani chiede al Ministro Valditara di «Persegure anche lui l’iniziativa del suo omologo francese» e di «Esprimersi chiaramente dicendo no a Microsoft e Google nelle scuole, incentivando le iniziative che abbiamo in campo di sovranità e libertà digitale».