Ricercatori di Mozilla hanno presentato “Facebook Pixel Hunt”, studio che mira a analizzare i meccanismi di tracking e le informazioni carpite del social di Mark Zuckerberg mentre si naviga sul web. Come il nome lascia immaginare, lo studio volge l’attenzione su una tecnologia di tracking nascosta in milioni di siti e denominata “Facebook Pixel”. È molto probabile che vistando un qualunque sito vi siate imbattuti a vostra insaputa in questa metodologia di tracciamento, nascosta nel codice che compone il sito, presentato come uno strumento per la raccolta di dati statistici che permette di misurare l’efficacia della pubblicità effettuata sul social network, offrendo la possibilità di capire quali azioni eseguono gli utenti sul sito web dell’attività.
Questo sistema di tracking consente di monitorare le interazioni degli utenti con le campagne pubblicitarie su Facebook, seguendo le interazioni degli utenti con un sito web dopo che gli stessi utenti hanno visualizzato l’annuncio sul social. È uno strumento potente dal punto di vista del marketing dal momento che permette di monitorare le azioni compiute dagli utenti sui loro vari dispositivi, capire meglio il loro comportamento, il percorso d’acquisto e affinare così le strategie pubblicitarie social.
È possibile tracciare qualsiasi pagina visualizzata, gli acquisti, le query di ricerca e altro ancora, ancora meglio se si naviga dopo avere effettuato il login con un account sul social (ma non è fondamentale).
Mozilla – in collaborazione con giornalisti di The Markup (no-profit che si occupa di giornalismo investigativo) – ha creato una estensione (si attiva da qui visitando il sito con Firefox e – almeno al momento – è pensata solo per gli utenti USA) per permettere ai ricercatori di capire le varie informazioni raccolte da Facebook visitando i siti web. The Markup sfrutterà i dati raccolti nello studio fino al 13 luglio 2022 a scopo di inchiesta, rendendo alla fine noti a tutti i dettagli che emergeranno. Tra i dati che l’estensione in questione raccoglie, ci sono: il tempo passato sui vari siti, gli URL visitati, la presenza di cookie di Facebook nel browser e altri ancora. I dati raccolti saranno pseudonimizzati, al fine di impedire l’esplicita identificazione delle persone, eliminando la correlazione tra i dati personali e una persona fisica.