È stato pubblicato il rapporto annuale sullo Stato di Mozilla. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web dedicato, dove è possibile trovare anche alcuni video girati all’ultimo Mozilla Summit, dove la comunità di supporto all’organizzazione si è riunita per fare il punto delle attività e rinnovare la propria mission.
Mitchell Baker, presidente del consiglio di amministrazione ha dichiarato: “Siamo una comunità globale con un obiettivo comune: costruire l’Internet di cui il mondo ha bisogno”. E ancora: “Perseguiamo questo scopo attraverso la realizzazione di prodotti, il rafforzamento delle comunità, l’insegnamento e l’apprendimento, e la configurazione di contesti favorevoli a questi propositi. Diamo il meglio quando questi elementi si fondono in un’unità. Nessun altro ha la nostra stessa visione, nessun altro ha la stessa possibilità di realizzare tale obiettivo. Siamo in grado di far conoscere cosa può Internet, di renderlo interoperabile, di renderlo nostro. Possiamo essere i campioni di un Web in cui le persone sono più consapevoli, fanno più cose e in un modo migliore. Ecco ciò che siamo. Ecco cos’è Mozilla”.
Tra i dati interessanti che emergono dal rapporto, un forte aumento dei proventi da Google. Ricordiamo che Mozilla Foundation ha un accordo che gli permette di finanziarsi grazie all’utilizzo di Google come motore di ricerca di default nel browser Firefox.
Dei 311 milioni incassati lo scorso anno, ben il 90% proviene dalla grande “G”, quota che è sempre aumentata nel corso degli anni: era l’85% nel 2006. Mountain View ha versato nelle casse di Mozilla 161,9 milioni di dollari in royalty nel 2011 e 304,5 milioni di dollari in royalty nel 2012. Come abbiamo spiegato altre volte, Google ha ovviamente vari motivi per accettare il revenue sharing: prima di tutto per continuare a dominare indisturbato come leader nel settore delle ricerche; secondo, benché esista Chrome, gli fa comodo avere un concorrente, che potrebbe essere utile in caso di problemi con l’antitrust.
L’accordo tra Mozilla e Google era stato rinnovato a dicembre del 2011 ed è valido fino al 2014. Le ultime trattative erano andate un po’ per le lunghe: Google voleva probabilmente rivedere al ribasso le quote da versare e rinegoziare il contratto, ma alla fine un accordo è stato trovato.