Non passa ormai mese senza controversie e dispute che riguardano Facebook. L’ultimo grattacapo per l’azienda di Mark Zuckerberg arriva da Mozilla che si lamenta con la Commissione Europea per l’assenza di trasparenza nella gestione degli annunci pubblicitari del social, in modo particolare quando si tratta di pubblicità politica.
Denelle Dixon, Chief Operating Officer di Mozilla, ha vergato una missiva indirizzata a Mariya Gabriel, Commissario europeo per l’economia e la società digitali. La Dixon lamenta che Facebook rende impossibile effettuare analisi sugli annunci, impedendo a sua volta a Mozilla di “offrire totale trasparenza ai cittadini europei”, elemento ritenuto particolarmente importante in vista delle imminenti elezioni europee.
Dixon invita la Commissione a dar voce ai propri timori presso Facebook, facendo pressione sul social network affinché renda pubblicamente accessibili le API Ad Archive. Mozilla ritiene che l’impossibilità di effettuare analisi sugli annunci “impedisce a qualunque sviluppatore, ricercatore e organizzazione di sviluppare strumenti, insight critici e ricerche per informare e responsabilizzare gli utenti affinché comprendano e quindi contrastino campagne di disinformazione mirate”.
“Mozilla” si legge nella lettera (qui in PDF), “sta lavorando al lancio del Firefox Election package per le elezioni del Parlamento europeo, valutando la possibilità di soluzioni che prevedono add-on, strumenti e informazioni che sarebbe utile poter includere. Tuttavia, abbiamo rilevato di non essere in grado di fornire la trasparenza che ci auguravamo per le persone residenti nell’UE. Ciò è dovuto a difficoltà che abbiamo riscontrato con il nostro add-on Ad Analysis for Facebook che avevamo pianificato di promuovere con l’arrivo delle elezioni”.
“L’addon Ad Analysis for Facebook integra due funzionalità-chiave. La prima consente di analizzare il feed Facebook al fine di individuare gli annunci visualizzati e identificare le modalità di targetizzazione dell’utente. Queste informazioni sono rilevate con il passare del tempo sul dispositivo dell’utente. L’informazione viene quindi mostrata all’utente in modo da aiutarlo a capire chi, a livello aggregato, sta provando a influenzarlo politicamente e quali dettagli sono utilizzati per mostrare annunci politici targetizzati. La seconda funzionalità consente di confrontare le informazioni con dati pubblicamente disponibili al fine di mostrare in che modo gli annunci che l’utente vede possono variare rispetto a quelli che vedono amici, vicini e altri cittadini”.
“Queste due funzionalità”, prosegue Mozilla nella lettera, “sono fondamentali per offrire maggiore trasparenza nell’advertising politico e nel mondo pubblicitario in generale”. “Tuttavia, recenti cambiamenti nella piattaforma Facebook, impediscono a terze parti di condurre analisi sugli annunci mostrati agli utenti. Questo limita la nostra capacità di mettere a disposizione le funzionalità sopra evidenziate”.
“Oltre a ciò”, prosegue la lettera, “mancano al momento dati pubblici sull’advertising politico su Facebook nell’Unione europea, elementi che consentono di confrontare le informazioni visibili dagli utenti. Non possiamo pertanto offrire la seconda funzionalità-chiave descritta sopra. Ciò si spiega in parte col fatto che Facebook deve ancora tenere fede ai propri impegni sull’advertising politico e tematiche legate alla pubblicità politica”.
La Dixon conclude chiedendo al social network di rendere pubblicamente accessibili le API Ad Archive e scrivendo: “La trasparenza non può essere soggetta alle condizioni che più fanno comodo alle più grandi e potenti aziende del mondo IT”.