Il futuro finanziario di Mozilla non è mai stato così solido: lo ha dichiarato Denelle Dixon-Thayer, dirigente della fondazione che si occupa di sviluppo business, public policy e anche della divisione legale. Per diversi anni la sopravvivenza di Mozilla e del browser Firefox sono stati strettamente legati agli accordi con Google e ai sostanziosi pagamenti che il colosso dei motori di ricerca versava alla fondazione per fare in modo che il proprio motore di ricerca fosse proposto di default in Firefox.
Naturalmente la situazione è cambiata completamente con l’arrivo del browser Chrome che nel giro di pochi anni è diventato il software più utilizzato dagli utenti per navigare in rete, oggi con una percentuale del 50%.
La diffusione di Chrome aveva così sollevato preoccupazioni sul futuro di Firefox e sulla sostenibilità di Mozilla, rimasto a oggi uno dei pochi browser di successo a non appartenere a uno dei big della tecnologia. Al secondo posto troviamo infatti Internet Explorer di Microsoft, con una percentuale identica per Firefox. Al quarto posto Safari di apple infine Opera, altro browser indipendente, ma con solo il 2% delle quote mercato.
Per assicurare l’esistenza della fondazione Mozilla è riuscita a diversificare le proprie fonti di ricavi siglando accordi con altri motori di ricerca tra cui Yahoo in USA, Baidu in Cina e anche Yandex in Russia.