Mozilla ha deciso di lavorare con Adobe e implementare meccanismi di digital rights management (DRM) in Firefox, una scelta alla quale afferma di essere stata costretta “per garantire agli utenti la possibilità di continuare a godere dei video più popolari, come i film di Hollywood”. La fondazione ha deciso di implementare la specifica W3C EME nella versione desktop di Firefox collaborando con Adobe per una soluzione DRM che soddisfi i requisiti dell’industria dei contenuti, “ma che al tempo stesso dia agli utenti massimo controllo e trasparenza”.
Mitchell Baker, CEO di Firefox spiega che benché la fondazione sia stata da sempre contraria ai DRM, è stata costretta a scendere a patti: “Dobbbiamo scegliere tra una caratteristica che i nostri utenti vogliono e il grado con il quale tale funzione può essere implementata per offrire all’utente controllo e privacy”.
L’industria del settore introdurrà un nuovo meccanismo di DRM, sfruttando l’Encrypted media extensions (EME). “Riteniamo che questa implementazione” dice Baker, “contiene gli stessi profondi difetti dei precedenti sistemi, non offrendo il giusto equilibrio tra la tutela dei singoli individui e la protezione dei contenuti digitali”.
“Vorremmo seriamente un sistema diverso” continua Baker ma “sfortunatamente Mozilla da sola non può cambiare l’industria sul tema dei DRM”; “altri sviluppatori di browser – Google, Microsoft e Apple – hanno già implementato il nuovo sistema”. “A Mozilla non resta che adeguarsi allo status quo, al fine di offrire un’esperienza adeguata agli utenti del proprio browser”.
Mozilla ha previsto ad ogni modo funzionalità che permetteranno all’utente di decidere se implementare o no i DRM. “Abbiamo circondato la porzione closed-source con un wrapper open-source. Un passaggio che ci permetterà di monitorare e comprendere meglio la portata dell’attività del codice closed-source” spiega ancora Baker.
Il sistema di DRM sviluppato da Mozilla e Adobe richiderà ancora mesi di sviluppo/test e sarà implementato nelle versioni desktop di Firefox per Windows, OS X e Linux.