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Mozilla, Firefox ha perso tra i 6 e i 9 milioni di utenti per un bug di Windows

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Secondo Harvey Anderson, vice presidente business affairs and general counsel di Mozilla, il bug che per un anno e mezzo ha impedito la visualizzazione del ballot screen in Windows (schermata che permette all’utente di scegliere il browser predefinito e definire se attivarne l’accesso o meno) è stata la causa che ha fatto perdere a Firefox tra i 6 e i 9 milioni di download. Nonostante siano già in corso accertamenti legali da parte della Commissione Europea, Microsoft potrebbe dover affrontare un altro processo per perdita di guadagni, se Mozilla dovesse decidere di portare il caso in tribunale.

Anderson ha spiegato sul suo blog che Mozilla ha visto un calo del 63% nei download quotidiani, arrivati sotto ai 200.000 al giorno rispetto alla media di download avviati prima che il bug in Windows fosse individuato.

Nel marzo del 2010, lo ricordiamo, la Commissione Europea obbligò Microsoft a visualizzare in Windows una schermata (“ballot screen”) con elencati una serie di browser completi di descrizione per consentire all’utente di scegliere in libertà il software desiderato per la navigazione sul web (Chrome, Firefox, Safari, Explorer, Opera e altri ancora, visualizzati in ordine casuale). La decisione arrivò al culmine della famosa maxi multa imposta al colosso di Redmond, comminata inizialmente dall’ex commissario europeo Antitrust, l’attuale premier italiano Mario Monti.

A luglio di quest’anno si è scoperto però che un presunto bug si è verificato su molti PC con Windows 7 con il Service Pack 1 installato, impedendo la visualizzazione del ballot screen. Si calcola che i PC sui quali la finestra doveva apparire dovevano essere circa 28 milioni, in altre parole quelli venduti tra febbraio (mese di rilascio del Service Pack 1) e dicembre del 2011.

Benché Mozilla sia identificata come organizzazione non-profit, la società ha ovviamente bisogno di finanziamenti e redditi per il sostentamento dell’azienda e lo sviluppo del software.  Mozilla ottiene finanziamenti e donazioni ma molti ricavi sono ottenuti dalle “royalties” ottenute dalle ricerche che passano dal browser Firefox. A dicembre dello scorso anno è stato rinnovato l’accordo che da tempo permette alla Mozilla Foundation di finanziarsi grazie all’utilizzo di Google come motore di ricerca di default nel browser. Le trattive erano andate un po’ per le lunghe ma alla fine il revenue sharing di muto interesse è stato rinnovato e Mozilla imposterà Google come motore di ricerca di default per altri tre anni. I termini non sono noti, ma l’accordo è importante particolarmente per Mozilla essendo l’engine sostanzialmente la principale fonte di guadagno (si calcola l’84% delle entrate).

A settembre di quest’anno, Microsoft ha preso atto dell’assenza di nuove versioni di Safari per Windows (l’ultima versione del browser Apple è stata rilasciata a luglio ma solo per OS X) e dal ballot screen che permette di impostare nel sistema operativo di Redmond il browser da usare per default, è stato eliminato il software made in Cupertino (al suo posto compare ora Maxthon, un software da qualche tempo disponibile anche per OS X).

[A cura di Mauro Notarianni]

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