Anche l’imminente Moto X sfrutterà Motorola X8, innovativo sistema computazionale che è già stato presentato con gli ultimi Droid Ultra, Droid Mini and Droid Maxx. Come spiegato direttamente da Iqbnal Arshad a PCMag, Motorola X8 è una sistema computazionale “a grappolo” costituito da un chip Qualcomm Snapdragon S4 Pro SoC personalizzato, con due DSP, uno dei quali funziona come una CPU a bassa intensità. Lo scopo di tale architettura, formata da una serie di elementi separati, è quello di distanziarsi dal punto di vista computazionale dalla classica soluzione accentrata sul solo processore, preferendo un “calcolo intelligente e probabilistico”.
Per il Motorola X8 il processore è stato completamente personalizzato a livello di firmware, per ottenere la massima resa rispetto all’hardware. Al processore si affiancano poi due misteriosi elementi, definiti da Arshad un processore di elaborazione contestuale e un processore per linguaggio naturale. Si tratta in pratica di una struttura personalizzata e progettata appositamente per Motorola: il processore di elaborazione contestuale gestisce i sensori, il display e il touch, ma sembra anche funzionare come processore primario quando il telefono è in modalità standby, per mostrare lo stato e le informazioni di notifica sul display.
Nella progettazione dell’architettura Motorola X8 il processore per linguaggio naturale si occuperà dell’audio, la stima del rumore e cancellazione del rumore; Motorola non utilizza la tecnologia di cancellazione del rumore di Audience o qualsiasi fornitore esterno. Tale tipo di architettura ha permesso un passo in aventi nell’autonomia della batteria, fondamentale attraverso le funzionalità incluse nel Moto X, come l’Active Display o la funzione di ascolto always-on; allo stesso tempo, permetterà di estendere la stessa logica computazionale utilizzando altri processori.