Motorola ha depositato presso l’ufficio brevetti USA una nuova richiesta di brevetto riguardante una tipologia di tatuaggio microfono, in sostanza un chip da applicare sulla pelle, tramite il quale sarà possibile fare una telefonata.
Grazie ai nano-circuiti integrati nel tatuaggio, la tecnologia sarà in grado di rilevare le vibrazioni prodotte dalla voce e dalle corde vocali, interpretare e trasformarle in voce, che verrà poi ascoltata da chi riceve la telefonata. Il tatuaggio con microfono potrà per esempio comunicare con uno smartphone o un tablet attraverso tecnologia Bluetooth o NFC, per rendere possibile la transizione audio e la comunicazione.
Il cyber tatuaggio dovrebbe teoricamente migliorare la qualità delle comunicazioni: basandosi sulle vibrazioni prodotte dalla voce attraverso la gola, il microfono non sarà più soggetto infatti ai disturbi esterni provenienti dai suoi ambientali, che spesso fanno da sfondo e rappresentano vero “rumore” durante le comunicazioni.
Inoltre Motorola fa riferimento anche ad una particolare tipologia di “rilevazione galvanica”, riferita all’eccitabilità della voce e della pelle, in altre parole un sistema che potrebbe funzionare come un’ideale macchina della verità, capace di rilevare le micro-variazioni nel tono di voce e nella reazione cutanea per identificare quando un soggetto sta dicendo la verità oppure sta mentendo, aprendo di conseguenza un campo di applicazione molto esteso ma in parte anche controverso.
Nel complesso tatuaggio con microfono si potrà applicare a livello adesivo, non si tratterà ovviamente di un tatuaggio indelebile, ma sarà più simile ad uno sticker che andrà applicato sulla pelle, da rimpiazzare forse settimanalmente. Al momento si tratta solo di un brevetto ma Motorola ha parlato lo scorso maggio di una sorta di progetto legato ad un timbro biologico, che potrebbe legarsi a questo brevetto.