Secondo Rick Osterloh, capo di Motorola, “i giorni degli smartphone da 600 o 700 dollari sono ormai contati”. La riflessione giunge in uno scambio di battute con Re/Code, avvenuto dopo il lancio dei nuovi Moto X e Moto G. Per Osterloch “la gente ha capito che non ha bisogno di spendere troppi soldi” per ottenere un buon dispositivo.
L’affermazione è perfettamente comprensibile per Motorola, ad oggi forse l’unica azienda occidentale ad offrire smartphone e dispositivi dall’invidiabile rapporto qualità prezzo: Moto E, Moto G e Moto X sanno offrire specifiche tecniche pari a molti altri smartphone della stessa fascia tecnologica, ma ad un prezzo discretamente inferiore. Una politica che invece è stata abbracciata dalla maggior parte dei produttori cinesi, fra cui possiamo citare ad esempio Xiaomi, il successo della quale dimostra le potenzialità di una strategia che abbandona le elevate marginalità dei dispositivi premium per concentrarsi sulle quote di mercato.
La strategia è l’esatto opposto rispetto a quanto operato da Apple, che con i nuovi iPhone ha ulteriormente alzato l’asticella del prezzo, mentre prosegue nella vendita di modelli vecchi anche di diversi anni a prezzi non lontani da quelli di dispositivi ben più nuovi e tecnicamente superiori della concorrenza. Apple però al momento è l’unica azienda a potersi permettere questo modello di vendita, visto la percezione del suo brand che gli consente di poter addirittura alzare i prezzi senza dover patire un calo di vendite.