Il collegamento tra domotica e Internet of Things stimola la nascita di nuovi prodotti e di nuovi modi di interagire con gli oggetti che ci stanno intorno. Si tratta nella quasi totalità di casi di vere e proprie periferiche controllabili in remoto da dispositivi terzi, come smartphone e tablet. Il progetto Mother e Mother Cookies lanciato da Sen.se lo scorso settembre accoglie una un’idea lata di domotica, che risulta piuttosto originale e facilmente utilizzabile da tutti.
Il concetto è semplice: una unità centrale chiamata Mother, accerchiata da tanti piccoli sensori, simili a biscotti o grandi pillole, chiamati appunto Cookies. Queste piccole sonde, posizionate all’interno della casa, o anche indossate dagli utenti, dialogano con il gateway centrale, scambiando dati, restituendo all’utente innumerevoli informazioni direttamente su smartphone e dispositivi mobili.
Dopo aver acceso e collegato l’unità centrale all’interno del proprio appartamento, sarà necessario piazzaire i Cookies all’interno di diverse stanze, in determinate posizioni strategiche. Queste piccole pillole, in realtà dei sensori molto versatili, sono in grado di monitorare una moltitudine di funzioni e di darne pronta comunicazione all’utente anche attraverso lo smartphone. Ad esempio, i sensori sono in grado di rilevare l’apertura e la chiusura delle porte, tracciare il numero di passi compiuti o di calorie bruciate al giorno, analizzare il sonno, impostare un promemoria per prendere il farmaco ad una determinata, controllare la temperatura in una stanza. Insomma, l’idea di Mother e dei Cookies è davvero dinamica, tanto che appare addirittura riduttivo parlare solo di domotica.
Anzitutto, infatti, attraverso questi sensori non è possibile controllare direttamente gli oggetti di casa, come porte, persiane o luci, bensì ricevere informazioni, notifiche e avvisi su determinati accadimenti. Se i sensori, ad esempio, sono indossati da una persona, sarà possibile essere avvisati quando la stessa rientra in casa o si allontana. In un certo qual senso, i sensori chiamati cookie sono in grado di molteplici sostituire numerosi oggetti smart, come bracciali, smartwatch o, in generale, ogni indossabile smart. Ancora, potranno essere impiegati come sostituiti di quegli apparati che monitorano del sonno, dei termometri, dei sistemi di sicurezza domestica, ed altri ancora.
Ciò che rende ancora più versatili i Cookies, però, è la possibilità di riprogrammarli. Ogni sensore, infatti, non nasce con lo scopo di adempiere ad una sola funzione. E’ possibile, infatti, istruirli a proprio piacimento. Inizialmente, ad esempio, si potranno programmare per contare passi e calorie, ma in un secondo momento si potrà decidere di assegnare allo stesso una diversa funzione. In questo modo, i cookies possono adattarsi alla vita movimentata di tutti i giorni, adempiendo compiti sempre diversi, senza necessità di dover acquistare un sensore per ogni diverso compito.
I sensori, possono così essere catalogati in tre differenti classi, ciascuna delle quali permette un determinato numero di funzioni intercambiabili. Esistono i cookies classici, in grado di rilevare l’apertura di porte, monitorare il sonno, monitorare l’utilizzo dello spazzolino da denti, controllare la temperatura in casa, notificare quando qualcuno entra nella propria abitazione, ricevere promemoria su quando innaffiare le piante o simili. Accanto a questi sensori, poi, vi sono altri cookies con funzioni esclusive, che permettono di ricevere informazioni su quando assumere determinati farmaci, misurare il consumo di caffè, aiutare a bere adeguate quantità giornaliere di acqua e avvertire perfino quando si è dimenticata la porta del frigo aperta. Infine, esiste anche un’ultima categoria di cookies, chiamata DIY, ossia “Fai da Te”. Questi possono essere programmati al bisogno, in modo tale da rispondere a funzioni personalizzate. A titolo di esempio, è possibile creare il proprio sensore per monitorare l’assunzione di cibo da parte del gatto, essere avvisati quando il postino deposita qualche lettera nella buca o, addirittura, per aiutare a smettere di fumare. Le possibilità sono limitate solo dalla fantasia degli utenti.
Grazie alla loro versatilità e facilità di utilizzo, il numero di applicazioni per personalizzare i motion cookie cresce quotidianamente e sul sito ufficiale è già presente una raccolta di app in grado di aggiungere funzioni ai sensori DIY. Lungi dal diventare obsolete come gli altri dispositivi smart, i cookie si adattano allo stile di vita di ciascuno. Inoltre, a breve saranno anche rilasciate pubblicamente le API per offrire agli sviluppatori la possibilità di creare ancora più applicazioni ed espandere le funzioni dei sensori.
Il bundle di vendita base, disponile al costo di 290 euro, comprende l’unità centrale Mother e 4 sensori cookies. E’ possibile anche acquistare un pack aggiuntivo di 4 ulteriori sensori, al prezzo di 155 euro. Per ordinare il pack Mother più sensori è possibile recarsi direttamente sulle pagine ufficiali sensemother.com. Altresì, il bundle può essere acquistato anche da Amazon.co.uk, Amazon.com e firebox.com. Purtroppo non esiste un rivenditore italiano, ma il team di sviluppo, contattato dalla redazione di Macitynet, ha rassicurato sulle spedizioni in Europa e in Italia, ordinando il bundle direttamente da sensemother.com o sen.se/store/cookie.
L’applicazione iOS, per ricevere tutte le informazioni dai sensori si scarica gratis da qui. La versione Android, invece, si trova direttamente a questo indirizzo.