Oggi con un comunicato è stata annunciata la morte di due dipendenti Foxconn presso lo stabilimento di Zhengzhou, uno dei più grandi e all’avanguardia per la costruzione di smartphone, iPhone incluso. In realtà i due decessi sono avvenuti verso la fine della settimana scorsa e non sembrano legati, non almeno direttamente, con le condizioni di sicurezza e di lavoro del colosso partner di Apple.
Dei due decessi uno riguarda una donna morta venerdì in un incidente ferroviario avvenuto nel tragitto per recarsi al lavoro, il primo caso invece è un uomo trovato privo di vita giovedì fuori dallo stabilimento di Zhengzhou. Per il momento, secondo quanto riporta Reuters, non sono stati forniti ulteriori dettagli sui due dipendenti morti: Foxconn ha dichiarato che sta già cooperando con le forze dell’ordine che stanno investigando.
L’annuncio di oggi della morte di due dipendenti Foxconn rischia di riportare alla memoria le tristi vicende del 2010 e 2011 quando si verificarono diversi episodi di suicidio. Allora i fatti sollevarono l’attenzione globale sulle condizioni di vita, lavoro, salute e sicurezza all’interno non solo di Foxconn ma in generale di tutte le società che rientrano nella catena di approvvigionamento del mondo dell’elettronica di consumo, in primis Apple essendo una delle più importanti e in vista.
Da allora Cupertino ha avviato un imponente programma di monitoraggio per tutelare le persone che lavorano nella propria catena di fornitori, imponendo standard minimi di sicurezza, un tetto massimo alle ore settimanali e molto altro ancora, escludendo dai contratti le società che non accettano le condizioni richieste da Apple.