Soltanto ieri sera l’affidabile analista Ming Chi Kuo ha previsto un calo (20-30%) della domanda per Apple Watch (pari a circa 15 milioni di unità vendute in un anno), ma l’altrettanto (e forse più) affidabile, almeno quando si tratta di denaro e vendite, Morgan Stanley, la pensa diversamente. Secondo la banca d’affari non solo non ci sarebbe un calo della domanda, ma un aumento del 60% rispetto al mese di marzo con una stima di 36 milioni di unità vendute soltanto il primo anno.
L’analista Katy Huberty – si legge su AppleInsider – usa come riferimento un sondaggio condotto da AlphaWise U.S. Wearables e ritiene che l’intenzione di voler acquistare il nuovo orologio è cresciuta negli ultimi 6 mesi, specialmente dopo il lancio. Tuttavia questo non si tradurrà immediatamente in vendite; per Apple potrebbe essere difficile soddisfare la forte richiesta visti i problemi di produzione del Taptic Engine. Nei primi 6 mesi – commenta Huberty – la disponibilità di Apple Watch sarà significativamente bassa rispetto alla domanda, puntando tutto sulla seconda metà dell’anno per riuscire a raggiungere l’imponente cifra prevista.
Di riflesso cresceranno anche le vendite di iPhone, dispositivo indispensabile per poter utilizzare Apple Watch in tutte le sue funzioni, le cui stime si aggirano intorno ai 50 milioni di unità nel trimestre che si chiuderà a giugno.