Per molti versi la società cinese Moore Threads rimane un mistero: è specializzata in processori grafici GPU, il nome richiama la Legge di Moore di Intel applicandola però non alla potenza o al numero di transistor nel processore principale CPU, bensì con l’obiettivo dichiarato di raddoppiare il numero dei Threads, cioè delle operazioni eseguibili in contemporanea dalla GPU ogni due anni.
Moore Threads non ha ancora annunciato nulla per quanto riguarda le sue tecnologie, i processi di costruzione impiegati, il numero dei transistor, la velocità di funzionamento e la quantità di memoria RAM delle sue GPU. Al momento gli unici dettagli noti sono che la società si è assicurata investimenti miliardari in termini di moneta locale cinese yuan in una prima raccolta fondi avvenuta all’inizio di quest’anno, seguita da una seconda raccolta fondi di successo più recente di 313 milioni di dollari per lo più da investitori cinesi.
Come i processori grafici più noti di AMD e Nvidia, anche la prima generazione di Moore Threads è in grado di svolgere non solo operazioni grafiche, ma anche calcolo parallelo, elaborazione video, calcoli paralleli di alta precisione, applicazioni di Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico. Anche il nome nuovo delle GPU cinesi punta quindi a diversi mercati: da server e data center a postazioni professionali, passando per robotica, guida autonoma, sanità e altro ancora.
Insomma, per il momento c’è ancora troppo poco per impensierire AMD, Nvidia e anche Intel che si appresta a introdurre la sua GPU ARC. Interessante invece rilevare la tendenza del settore tecnologico cinese, come rileva techradar, con sempre più investimenti e iniziative in processori, GPU e altre soluzioni nazionali per sostituire componenti strategiche che provengono da società occidentali.
Una strategia che è in corso da tempo ma che ha subito una forte accelerazione con il bando totale di Huawei dagli USA. Tutti i colossi cinesi, inclusi Alibaba, Tencent, Baidu, Huawei e TikTok stanno sviluppando internamente processori proprietari per tutti i campi di applicazione, dai SoC per smartphone ai processori per data center.
Per saperne di più sulla Legge di Gordon Moore, cofondatore di Intel, rimandiamo a questo articolo di macitynet.