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I giochi a pagamento funzionano ancora. Ne è la dimostrazione Monument Valley, titolo per smartphone e tablet ambientato in un mondo surreale ispirato alle distorsioni di Escher che, in due anni, avrebbe portato agli sviluppatori un incasso pari a 14 milioni di dollari.
I numeri, riportati dalla società in questo articolo, dimostrano che può essere ancora conveniente realizzare applicazioni che, in un’unica spesa iniziale, offrono tutte le funzioni senza richiedere ulteriori esborsi. Questa tipologia di app, specialmente nei videogiochi, è stata infatti gradualmente abbandonata nel tempo in favore dei titoli free-to-play, app che si scaricano gratuitamente ma che richiedono piccoli acquisti quotidiani per poter accedere a potenziamenti utili ad avanzare di livello in livello.
Tale cambiamento di rotta, che agli occhi dei giocatori appariva inizialmente come una fortuna non da poco in quanto era finalmente possibile farcire smartphone e tablet di titoli a costo zero, si è rivelata sì fruttifera per gli sviluppatori che, in molti casi, sono riusciti a guadagnare molto più di quel che avrebbero guadagnato vendendo giochi “completi” in una sola spesa iniziale, ma di fatto continua a portare, nella maggior parte dei casi, a cestinare il videogioco non appena diventa praticamente obbligatorio sborsare decine di euro per poter avanzare senza impazzire.
Vale la pena ricordare la strada intrapresa invece da Nintendo che punterà piuttosto al free-to-start, giochi che si scaricheranno inizialmente gratis ma che, arrivati ad un certo punto, richiederanno un pagamento per lo sblocco completo del titolo. Sarà essenzialmente una sorta di modalità “demo” che permetterà ai giocatori di assaggiare le app prima di acquistarle, ma senza far dipendere contenuti e potenziamenti da continui pagamenti durante le partite.
Tra le altre statistiche interessanti pubblicate dagli sviluppatori di Monument Valley (qui la nostra recensione) si scopre che il gioco è stato scaricato oltre 26 milioni di volte, di cui ben 21 milioni sono i download provenienti dalle piattaforme dove il gioco è disponibile gratuitamente (Amazon Underground) e il frutto della settimana dello scorso dicembre durante la quale fu possibile scaricarlo gratis anche su iOS. Il momento migliore è stato a marzo 2015 a circa un mese dal rilascio ufficiale, quando la società riuscì a guadagnare intorno ai 70.000 dollari in pochi giorni.
Il successo di Monument Valley è stato probabilmente decretato dal connubio delle immagini che richiamano visioni oniriche e atmosfere surreali con i suoni, che cambiano gradualmente con la manipolazione del mondo e delle architetture, aumentando la sensazione di mistero durante ogni partita. Quel che invece in parte stupisce è che un gioco, se fatto bene, può ancora finanziare tutto il lavoro che c’è dietro, incentivando gli sviluppatori a realizzarne di nuovi e riportando tra i consumatori quella possibilità, ormai quasi svanita, di poter spendere pochi euro per giocare serenamente e senza prosciugare il portafogli.
Monument Valley, lo ricordiamo, è disponibile in versione universale per iPhone e iPad e costa 3,99 euro.