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Recensione Monochroma, il platform puzzle in stile Limbo su Mac

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Dopo aver racimolato i fondi richiesti attraverso la campagna Kickstarter iniziata lo scorso anno, Monochroma è finalmente realtà. Si tratta di un puzle game con elementi platform, chiaramente ispirato al capolavoro Limbo. Non solo per meccaniche e gameplay, ma anche e soprattutto per lo stile grafico adottato, in cui primeggiano il bianco e in nero, intervallati da particolari rosso fuoco.

L’avventura inizia in una lieta giornata. Come ogni giorno, infatti, i due fratelli protagonisti di Monochroma, stanno attraversando i paesaggi bucolici vicino casa, giocando per verdi prati (in realtà neri) con un piccolo aquilone e saltando da una giostra all’altra. La spensieratezza di questi momenti, però, viene subito a mancare, quando il fratello più piccolo cade per errore all’interno di un fabbricato rimanendo ferito alla gamba. La situazione precipita e anche il paesaggio cambia rapidamente: da prati gioiosi a città cupe, dove capeggiano in bella vista fabbriche e macchinari da lavoro, che raccontano anche di una misteriosa organizzazione che produce robot e da cui i due giovani ragazzi dovranno tenersi alla larga. La particolare trama del prodotto viene interamente raccontata attraverso le fasi giocate: non esistono cut scene o filmati ad interrompere il gameplay. E così, ben presto, quella che era una bella giornata viene subito trasformata in una brutta avventura, dove il fratello maggiore avrà il compito di trasportare il più piccolo verso la salvezza.

Per farlo dovrà attraversare un percorso pieno di trappole e ostacoli, che si sostanziano in classici rompicapo ambientali, da superare per mezzo di astuzia e logica. Attraverso le classiche frecce direzionali il giocatore riuscirà a spostare il personaggio avanti e indietro, potendo effettuare salti e interagire con gli oggetti incontrati lungo il cammino, come casse da spostare e pulsanti o leve da azionare. Anche se i fratelli protagonisti di gioco sono due, l’utente avrà a che fare sempre con un unico personaggio: infatti il fratello minore non è in grado di camminare e il più delle volte sarà il maggiore a doverlo prendere in spalla per trasportarlo da una parte all’altra. Ogni qual volta si guiderà soltanto il fratello maggiore i movimenti risulteranno più fluidi, mentre nel caso in cui si avrà la zavorra del fratello più piccolo in spalla, i movimenti saranno limitati, così come le capacità di salto.

monochroma

 

In ogni caso, le animazioni e i movimenti del personaggio, sia quando è solo, sia quando ha in spalla il fratello minore, risultano un po’ legnosi e non troppo fluidi e naturali. Anche in Limbo, in realtà, si aveva la stessa identica sensazione, ma Monochroma risulta leggermente più frustrante, dato che alcuni movmenti risultano non troppo precisi e si corre il rischio di non riuscire a risolvere correttamente l’area di gioco per via di un salto millimetrico sbagliato. Oltre ai comandi, non troppo precisi e appaganti, altra problematica di gioco è il mancato effetto originalità. Il problema di Monochroma, infatti, è che esiste già un “Limbo” e pertanto non si avrà lo stesso effetto sorpresa di quando l’utente incappò positivamente nella originale avventura di Playdead. Allora l’effetto sorpresa, con questa struttura di gioco e con una grafica particolarmente evocativa, prevalse su qualsiasi altro elemento, tanto che il titolo risultò agli occhi di tutti un capolavoro.

Questa volta, invece, anche per via di screen o trailer anticipatori, il giocatore sapeva esattamente cosa aspettarsi e, dopo aver avviato il titolo, ci si troverà di fronte ad un’avventura non troppo fresca e originale, colto da una sensazione di deja vù dai tratti positivi e negativi allo stesso tempo. Sembra quasi che il team di sviluppo si sia imitato soltanto a ricalcare l’idea originaria, applicandola ad un contesto diverso, che risulta comunque simile al capostipite per via di una grafica completamente in bianco e nero. Per quanto la storia e la trama di sottofondo differisca da quella dell’originale Limbo, la filosofia di gioco rimane la medesima, così come il tratto stilistico utilizzato. Gli enigmi proposti durante il tragitto sono, inoltre, croce e delizia della produzione. Ad alcune idee brillanti se ne affiancano, infatti, altre piuttosto noiose e ripetitive. Il più delle volte il giocatore si ritroverà a saltare da una piattaforma all’altra, arrampicandosi su funi, spostando casse e attivando piattaforme mobili.

Monochroma è un puzzle game con elementi platform che piacerà sicuramente a quanti hanno in passato apprezzato le meccaniche di Limbo. In ogni caso, sarebbe stato il caso di affinare maggiormente i controlli, rendendoli un tantino più precisi e reattivi, anche per dare un maggiore ritmo all’avventura, che dopo alcuni minuti di gioco potrebbe venire a mancare.

Monochroma costa 17,99, in sconto di 2 euro, su Steam. Si acquista direttamente da qui.

PRO

  • Atmosfere comunque apprezzabili
  • Grafica e sonoro
  • Alcuni enigmi ben strutturati

Contro

  • Controlli perfezionabili
  • Manca l’effetto sorpresa
  • alcuni enigmi ripetitivi

 

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