Ha fatto molto discutere la decisione di qualche tempo addietro della città di Monaco di Baviera di abbandonare Windows per passare a Linux. Dopo una serie di ritardi e difficoltà, il Comune di Monaco di Baviera era riuscito a terminare il passaggio a Linux su 14.000 PC usati dall’amministrazione, completando un piano di migrazione iniziato nel 2003. Per il passaggio era stata adottata LiMux, distribuzione dedicata basata su Ubuntu, ma nel 2017 la città aveva deciso di tornare sui suoi passi… adottando di nuovo Windows. Ora… ulteriore cambio di marcia: la macchina burocratica tedesca ha deciso per il ritorno a Linux.
In questo infinito “ping-pong” tra Linux e Windows, i sostenitori dei due sistemi cercano di far valere i rispettivi punti di forza, evidenziando nel caso di Linux la possibilità di risparmiare milioni di euro sulle licenze e sui costi di aggiornamento hardware, nel caso di Windows il vantaggio di sfruttare software non libero ma più moderno, evoluto e maggiormente compatibile con l’esterno rispetto a determinate soluzioni Open Source.
I nuovi politici eletti a Monaco di Baviera evidenziando la necessità di sfruttare software “open source” anziché soluzioni proprietarie come Microsoft Office. “Quando tecnologicamente e finanziariamente possibile, la città deve attribuire maggiore rilevanza agli standard aperti e al software gratuito e open source”, si legge in un documento con le indicazioni sull’accordo tra iil Partito dei Verdi e i Social Democratici.
L’accordo è stato ufficializzato negli scorsi giorni e i partiti dovrebbero rimanere in carica fino al 2026. “Ci atterremo al principio che se il denaro è pubblico, allora deve essere pubblico anche il codice sorgente”, si legge nell’accordo. “Ciò significa che fintanto che non vi sono dati riservati personali coinvolti, il codice sorgente del software della città deve altresì essere pubblico”. La decisione è considerata una vittoria dai sostenitori del software libero, che indicano questa scelta come migliore dal punto di vista economico, politico e in termini di trasparenza amministrativa.
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