Un documentario mostra l’incredibile lavoro dietro un progetto che ha permesso di ricreare in 3D, grazie a scansioni subacquee, una perfetta rappresentazione visiva di ciò che resta del’RMS Titanic, il transatlantico britannico tristemente noto per essere naufragato nelle prime ore del 15 aprile 1912, durante il suo viaggio inaugurale, a causa della collisione con un iceberg.
Del documentario intitolato “Titanic: The Digital Resurrection” riferisce la CNN e racconta di come Magellan, una società specializzata in cartografia degli abissi, ha realizzato “il più preciso modello del Titanic mai creato”, “un gemello digitale in scala 1:1”, accurato fino ai più piccoli rivetti d’acciaio usati per l’assemblaggio della nave specializzata nel trasporto di passeggeri.
Il documentario di 90 minuti ricostruisce i momenti finali dell’affondamento, mirando a riconsiderare alcune convinzioni radicate e offrendo nuovi spunti su ciò che sarebbe realmente accaduto in quella tragica notte del 1912.
Nel film-documentario Parks Stephenson (esperto conoscitore della tragedia) Jennifer Hooper (metallurgista) e Chris Hear (capitano di lungo corso), camminano virtualmente nella riproduzione in scala reale del transatlantico, evidenziando dettagli in precedenza non noti. Tra le scoperte, ad esempio, le valvole del vapore ancora aperte sulla poppa, elemento che rafforza l’ipotesi che gli ingegneri siano rimasti sottocoperta nella Boiler Room 2 per più di due ore dopo che il Titanic ha colpito l’iceberg. Dalle caldaie deformate si ipotizza che le luci sulla nave sono rimaste accese fino all’ultimo per garantire energia e luce durante l’evacuazione.
Altro dettaglio riguarda un oblò danneggiato, elemento che coincide con alcuni racconti dei passeggeri, secondo i quali parti dell’iceberg era entrati dentro le cabine.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire dalla replica 3D, sono state perforazioni nello scafo grandi quanti un foglio di carta a causare il naufragio. “”Il problema di quei piccoli buchi è che erano presenti su gran parte della nave, quindi l’acqua è penetrata lentamente ma inesorabilmente, e alla fine i compartimenti sono stati allagati completamente facendo affondare la nave”, ha riferito Simon Benson, professore di architettura navale presso l’Università di Newcastle. La scansione in 3D è utile anche per analisi future: i microbi, infatti, stanno corrodendo il transatlantico e il tempo per scoprire nuovi dettagli come sia corre inesorabilmente.
Negli USA “Titanic: The Digital Resurrection” sarà disponibile dall’11 aprile su National Geographic e successivamente sui servizi di streaming Disney+ e Hulu.