La modalità ritratto (o bokeh) sono diventate una caratteristica standard sui telefoni dotati di modulo fotografico a doppia fotocamera. Effetti simili possono essere ottenuti con dispositivi a singola ottica, ma i risultati fino ad oggi erano stati abbastanza interlocutori, con immagini poco precise e difficoltà nell’ottenere uno sfocato credibile.
Nei nuovi modelli Pixel 2 Google è però riuscita a implementare una modalità ritratto su un telefono con una sola fotocamera, con risultati che – in termini di funzionalità e di immagine – possono competere con quelli della concorrenza che sfruttano invece una doppia fotocamera. Marc Levoy e Yael Pritch – due degli ingegneri che hanno lavorato alla modalità ritratto dei Pixel 2 – hanno deciso di spiegare la tecnologia in un post completo sul blog Google Research.
I Google Pixel 2 offrono la modalità di ritratto su entrambe le telecamere fotocamere, sia frontale che posteriore, e utilizza l’apprendimento automatico e la rete neurale per generare una segmentazione fra il primo piano e lo sfondo. La fotocamera anteriore fa del suo meglio utilizzando la sola tecnologia legata alla rete neurale, mentre la fotocamera posteriore crea una mappa di profondità che viene ulteriormente migliorata utilizzando le informazioni di profondità generate dalla tecnologia dual pixel del sensore di immagine Pixel 2.
Nel passaggio finale, le informazioni da entrambe le mappe di profondità vengono combinate per calcolare la quantità di sfocatura da applicare a ciascuna parte dell’immagine e generare il risultato finale. I risultati sono sorprendenti e mostrano quanto oggi l’apporto software sia in grado di sopperire alle fisiologiche lacune hardware degli smartphone, che devono comunque sempre vedersela con ottiche e sensori di dimensioni estremamente contenute.
Il maggior limite della modalità ritratto a singola fotocamera di Google è legato alla distorsione ottica: nonostante la modalità ritratto dei Pixel applichi comunque un limitato zoom ottico, utilizzando una lente con focale tendente al grandangolo l’immagine potrebbe in alcuni casi apparire leggermente distorta, soprattutto nel caso di volti ripresi troppo da vicino; dal punto di vista estetico lo stesso scatto realizzato con un apposito teleobiettivo può risultare più piacevole alla vista.
Chi fosse interessato alla disamina della tecnologia dietro alla modalità ritratto di Google può leggere il post dedicato a questo link.