Un semplice ausilio come il bastone di orientamento usato da ciechi e ipovedenti non è mai cambiato più di tanto nel corso degli anni. Le cose potrebbero cambiare grazie ad alcuni ricercatori del MIT che stanno lavorando su un bastone di nuova generazione che potrebbe consentire a ciechi e ipovedenti di orientarsi in vari ambienti senza bisogno di toccare fisicamente oggetti e altri elementi posti difronte a loro.
Il sistema del MIT sfrutta una fotocamera 3D con un computer integrato che l’utente può allacciare al collo con un cinturino e tenere all’altezza del petto. La fotocamera è in grado di rilevare la posizione di oggetti convertendo i segnali in tattili vibrazioni pulsanti che permette a chi indossa il dispositivo di comprendere la posizione degli oggetti. I motorini integrati nel sistema vibrano con varie modalità e frequenze permettendo di capire varie cose sugli oggetti identificati, compresa ad esempio la loro distanza.
Secondo i ricercatori, l’addome è ideale per portare il dispositivo perché non interferisce con altri sensi. Indicatori audio erano stati inizialmente presi in considerazione ma poi sono stati eliminati perché fonte di distrazione optando per un display braille. Il computer di bordo riconosce specifici oggetti indicando ad esempio “t” per tavolo o “s” per sedia.
“È un sistema in grado di offrire molto più rispetto a quanto un semplice bastone può fare” spiega Daniela Rus, a capo del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT, spiegando a TechCrunch che è in grado ad esempio di “individuare una sedia nella hall di un hotel, capire se è occupata o no”. “Diamo queste cose per scontate ma provate a chiudere gli occhi e immaginate quanto sia difficile individuare una sedia in uno spazio affollato usando solo un bastone bianco come riferimento”.
Nei laboratori i ricercatori stanno testando il sistema con persone non disabilità visive con buoni risultati. Il meccanismo che consente di individuare le sedie è in grado di ridurre il contatto accidentale nell’80% dei casi. Le persone alle quali è stato chiesto di orientarsi tra le stanze del MIT, sono riuscite a ridurre nell’86% dei casi gli scontri accidentali con altre persone.
Il progetto è ancora nelle fasi iniziali, è stato testato con dieci volontari e c’è bisogno di ancora numerose prove ma in futuro potrebbe effettivamente diventare un valido aiuto per portatori di handicap visivi.