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Il misterioso Scripto, software per la tv inventato da Stephen Colbert

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Negli Stati Uniti, ma un po’ anche qui in Italia, Stephen Colbert è uno dei personaggi chiave della televisione americana: il comico è diventato il conduttore del “The Late Show”, al posto di David Letterman, forse la figura più popolare tra i conduttori comici americani degli ultimi venti anni, da poco ritiratosi (o licenziato dalla CBS stessa). Colbert aveva avuto i suoi primi successi televisivi con il Daily Show e poi con la sua trasmissione, The Colbert Report, oltre a collaborare attivamente con vari altri programmi del canale televisivo americano Comedy Central.

Scripto

Fin qui, niente di particolare se non che si tratta di una delle principali storie di successo della televisione americana. Ma Colbert, assieme a uno degli autori dei suoi show, cioè Rob Dubbin (che è anche un programmatore dilettante), ha fatto qualcosa di più. Come racconta il New Yorker, infatti, i due hanno creato un software per scrivere le sceneggiature e lavorare in produzione negli show televisivi. L’app si chiama Scripto, è stata concepita nel 2010 e viene portata avanti professionalmente da Rusty Foster, programmatore e autore di newsletter satiriche, Paul Ford consulente informatico e giornalista per riviste specializzate in tecnologia, e altre persone con un background misto fra codice e scrittura per la televisione e non solo.

Infatti, nel 2010 il Colbert Report aveva iniziato a cercare su Reddit, il popolare forum per gli appassionati di tecnologia molti dei quali sono anche dei professionisti del settore, dei programmatori: l’idea era di sviluppare una altenrativa al software utilizzato sino a quel momento per scrivere lo show. Si trattava di “Electronic News Production System”, una piattaforma sviluppata da Associated Press, l’agenzia di notizie che è anche software house come sempre più spesso accade negli Usa: il software della AP ha particolarità pensate per lavorare bene negli studi televisivi e nel mondo viene utilizzato da più di 900 stazioni grandi e piccole: permette di lavorare sul copione per la trasmissione, formattarlo per il teleprompter usato dai conduttori nei vari studi, mettere assieme i materiali video di archivio e nuovi da inserire nei vari spezzoni del programma. È insomma molto più che un software per scrivere sceneggiature, come il famoso Final Draft (utilizzato per film e serie televisive) ma serve per produrre spettacoli tv, show, e anche telegiornali, unendo alla parte di scrittura anche quella della multimedialità e della produzione live. Tutto tranne che una cosa, ovvero il punto di partenza di Scripto.

Scripto

Sì, perché il grande cambiamento di prospettiva degli ultimi anni è stato quello del lavoro collaborativo, con più utenti che mettono le mani contemporaneamente su un solo documento per apportarvi modifiche e dare contributi. Un esempio in questo senso è Google Docs. Ma per gli sceneggiatori di programmi televisivi da trasmettere in diretta questo non era possibile: usare Google Docs crea più problemi che non opportunità, e così è se si vogliono mandare avanti e indietro decine di versioni in Word o nel formato di ENPS. Invece, la famosa “writers room”, la stanza dove tutti gli autori lavorano attorno allo show runner per produrre i testi e i vari segmenti dello show, un caos creativo che viene amplificato dal fatto che solo uno può stare alla tastiera del computer per modificare la sceneggiatura, era il problema che Colbert voleva provare a risolvere.

L’idea di creare Scripto partiva da questa idea: un software collaborativo fatto per bene, con tutte le funzionalità che gli autori del Colbert Report ritenevano necessarie. Nel tempo il prodotto ha raggiunto una solidità e usabilità tale da diventare un prodotto rivendibile sul mercato. E i due programmatori, più altri quattro, sono la squadra che mantiene il prodotto e fa da servizio per gli show che lo usano: un bel gruppo di trasmissioni di sinistra, peraltro, che fanno satira contro il governo americano di Donald Trump e rappresentano la nuova tendenza dei canali televisivi americani nel settore delle news-comedy, una specie di Striscia la notizia con orientamento di democratico e non repubblicano (negli Usa quello è monopolio della Fox).

Scripto

Fra le trasmissioni che usano Scripto: “Full Frontal with Samantha Bee,” “The Opposition with Jordan Klepper,” “The Rundown with Robin Thede,” “The Jim Jefferies Show” e “AM to DM” di BuzzFeed. Dubbinn peraltro neanche vorrebbe vendere il suo prodotto software alla Fox anche se questo glielo chiedesse: un vero e proprio software di sinistra, che comunque non si trova gratuitamente in rete, perché viene solitamente fatto funzionare via cloud locale, cioè tramite un server ad hoc che permette di lavorare in tutta sicurezza, senza rischi di down dei servizi (che sarebbero drammatici durante la diretta di un programma televisivo) e che limita moltissimo i rischi di sicurezza, un altro punto centrale nei requisiti che i network televisivi mettono come obbligatori per lavorare con un determinato software. Il software, per chi non ci lavora insomma, rimane una sorta di mistero, a parte la descrizione che il New Yorker fa del logo: una icona che rappresenta un piccolo unicorno rosa. Del resto, non è dato sapere niente.

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