Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo del Governo Renzi, si esprime nuovamente su tematiche legate alla regolamentazione dei giganti del web nel panorama europeo. L’occasione giunge con l’estendersi dei conflitti fra Amazon e alcune case editrici ed autori USA, come Hachette, impegnati in un braccio di ferro sulle politiche dei prezzi. La questione è arrivata anche in Europa, dove l’avanzata di Amazon è sempre più percepibile, non solo sul mercato degli e-book, situazione che secondo alcuni rappresentati dei Paesi EU, richiede un intervento congiunto della UE, atto a regolamentare il mercato.
Come riportato da La Stampa, Franceschini vuole però estendere la questione oltre il mercato degli e-book: “il tema è più ampio. Non si limita, infatti, all’industria libraria. Penso ad esempio al settore alberghiero, con portali come Booking che vincolano gli alberghi a non offrire i propri servizi a prezzi più bassi attraverso altre agenzie o il proprio sito, o al caso dei produttori musicali indipendenti, che hanno problemi con YouTube, da quando il portale video è controllato da Google; YouTube, infatti, nei contratti propone condizioni economiche difficili da sostenere”.
Nel calderone della opinioni, fra cui alcune come quelle di Riccardo Cavallero di Mondadori e di Elisabetta Sgarbi di Bompiani, più inclini alla mediazione e al “cambio di mentalità”, si prefigura la prossima battaglia sull’IVA per i libri elettronici, che lo stesso Franceschini auspica di riuscire a portare al 4%, mentre oggi resta sempre al 22%.