Altro che Lehman Brothers e subprime, debiti sovrani e prezzo delle materie prime: a causare la crisi dell’economia Finlandese è stato Steve Jobs. Il ragionamento, che a ben pensare, non è del tutto insensato, arriva da Alexander Stubb, nuovo Primo ministro in carica nel paese nordico dal 24 giugno che assegna il ruolo di Attila del nuovo millennio al defunto CEO in un’intervista rilasciata al quotidiano economico Dagens Industri.
Ma se c’è del vero nelle parole di Stubb non si può non notare come il nuovo primo ministro dimentica alcune cose. Ad esempio oggi Rovio è una delle più floride aziende finlandesi e se è in questa condizione, è perché i suoi Angry Birds hanno raggiunto un successo planetario grazie soprattutto a iPad e iPhone.
La caduta di Nokia, un tempo orgoglio nazionale della Finlandia (e ora, nient’altro che una società controllata da Microsoft) non si può attribuire solo ad astute mosse dei concorrenti, ma anche a scarsa visione prospettica dei suoi dirigenti. Quando il primo iPhone fu presentato, il mercato stava già cambiando. Apple l’ha compreso e si è inserita in quel flusso, governandolo dalla tolda di comando; Nokia ha preferito – o è stata costretta, per poca perspicacia del gruppo dirigenziale – non reagire, cambiare, adattarsi.
Il destino di un’azienda come Nokia è ovviamente una questione di orgoglio per il popolo finlandese. Lo scorso anno, quando Microsoft annunciò investimenti nel paese per 250 milioni di dollari, lo stesso Stubb, allora ministro per gli Affari europei e il Commercio estero, aveva detto di aver provato “commozione” per la mossa della casa di Redmond, essendo “cresciuto con i telefoni Nokia in tasca, provando i primi, enormi cellulari quando pesavano come mattoni”.