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Milano maglia nera dell’inquinamento domestico, lo studio shock di Dyson

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Persino a Shenzhen va meglio che a noi: l’inquinamento domestico è qualcosa che oggi viene ancora sottovalutato, ma i risultati del primo studio Global Air Quality Connected Data di Dyson sono inequivocabili: a Milano si respira male, sia in casa che fuori.

Di commenti positivi se ne possono fare tanti – giusto un paio: è indiscutibilmente la capitale mondiale della moda e del design, e un polo finanziario famoso soprattutto per i ristoranti e i negozi esclusivi – ma se si guarda al confronto tra l’inquinamento da PM2,5 (termine che si riferisce a particelle con un diametro di soli 2,5 micron, pari a 1/25 del diametro di un comune capello umano), allora Milano non è assolutamente da lodare perché ha registrato il peggiore risultato globale, con un livello medio annuo indoor 2,63 volte superiore rispetto a quello outdoor.

Si tratta di una discrepanza maggiore rispetto a qualsiasi altra città oggetto dello studio, effettuato grazie ai dati raccolti da oltre 2,5 milioni di purificatori d’aria Dyson sparsi per il globo. I picchi li troviamo a Dicembre (3,46) e Gennaio (3,48), con un livello record di 4,17 a Marzo.

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Milano sì, ma anche l’Europa…

Dopo Milano c’è Shenzhen, con una media superiore del 97% rispetto all’outdoor, e poi Amsterdam (76%), Seoul (53%), Madrid (50%), Melbourne (40%), Vienna (37%), Singapore (36%) e New York (35%), sintomo che l’Europa nel complesso è tra i continenti peggiori al mondo, posizionandosi ai vertici della classifica per valori medi annui di COV (Composti Organici Volatili).

Il progetto differenzia gli inquinanti tra gas e particolato, identificando dei trend su base giornaliera, mensile, stagionale e annuale. I dati provengono dai purificatori Dyson connessi all’app MyDyson; il volume di dati supera il mezzo trilione di punti, e offre quindi una visione precisa della qualità dell’aria indoor in città e Paesi di tutto il mondo, contribuendo significativamente a migliorare la comprensione e la consapevolezza dell’inquinamento negli ambienti interni.

Se si guardano i dati mensili, l’Italia spicca con due città, Roma e Milano, che insieme a Shenzhen, New York, Melbourne, Seoul, Vienna e Amsterdam hanno registrato livelli indoor superiori all’outdoor per ogni singolo mese dell’anno.

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Nel complesso, tutti i paesi oggetto dello studio si sono classificati negativamente superando le linee guida dell’OMS, che chiede di stare dentro i 5 µg per metro cubo, con l’Italia classificata tra le prime 10 (all’8° posto).

L’inverno è un po’ ovunque la stagione più inquinata, un dato che fa riflettere visto che è proprio il momento dell’anno che trascorriamo maggiormente in casa: Gennaio, dicono, è il mese peggiore, a seguire Marzo, Dicembre e Febbraio.

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