Con il leggendario Tubular Bells Oldfield ha ricreato il genere musicale frutto di un solo genio, di una sola mano, di un solo uomo, componendo, suonando, ingenierizzando e producendo da solo l’opera che l’ha reso giustamente famoso e che lui stesso ha ripreso innumerevoli volte fino alla rimasterizzazione del 2003.
In questi anni la piattaforma Mac è sempre stata la sua compagna d’avventura. All’inizio scoprì di poter sostituire completamente il mixer migrando l’intero sistema sulla piattaforma di Cupertino. Tutto girava in modo nativo, bypassando completamente il mixer, ma il sistema era lento e andava spesso in crash.
Fortunatamente, non è più così da quando Cupertino ha abbracciato la tecnologia Intel: Logic Pro gira che è un piacere. Due schermi, palette, mixer, System 5MC di Euphonics, un pizzico di Windows XP gira su BootCamp, perfettamente. Così, l’ultimo album nasce sul Mac, senz’altro.
La trascrizione dell’intervista – straordinaria vista la caratura del personaggio – è disponibile da questa pagina. A questa pagina, invece, il video, da cui s’intravedono le macchine usate da Mike.
Per gli appassionati è un boccone imperdibile, sia per i giudizi espressi sul mercato musicale attuale e i suoi fenomeni degenerativi, sia per gli aspetti prettamente tecnici del mestiere di one man band che Oldfield incarna da sempre.
Ringraziamo sentitamente della segnalazione il Sig. Pasolino Pasolini
[A cura di Fabio Bertoglio]