I NAS, alias di Network Attached Storage, sono dispositivi autonomi capaci di ospitare dischi e condividerne il contenuto all’interno di una rete, domestica o aziendale, assieme a determinati servizi accessori, in modo che più utenti, da computer o dispositivi mobili, possano usarne il contenuto: esistono NAS per l’uso in ufficio e NAS per la casa .
Se fino a qualche anno fa la parola NAS era perlopiù utilizzata in ufficio, laddove l’esigenza di mettere in comunicazione due o più computer senza per questo dotarsi di un server risiedeva proprio in questo tipo di device, adesso le cose sono cambiate. L’arrivo nella vita di tutti i giorni di dispositivi mobili prima e di smart TV poi ha reso la necessità di device autonomi più che accessoria.
Un NAS in salotto oggi può fare moltissime cose: può organizzare foto e film per mostrarli sulla TV, direttamente se ha una porta HDMI oppure attraverso un servizio o un device accessorio (come una Apple TV ad esempio e software come Plex), può fornire uno spazio di archiviazione per documenti vari e allo stesso tempo anche un posto dover effettuare il backup di Time Machine.
Chi non ha una linea velocissima può delegare al NAS servizi come lo scaricamento da internet di archivi molto grandi, oppure fornire un servizio di streaming musicale come iTunes Server.
E tutte queste cose ovviamente tanto da computer, Mac o Windows, quanto da device mobile: proprio questi ultimi, tra l’altro, possono tramite un NAS che abbia una porta USB accedere al contenuto di chiavette o dischi, altrimenti inaccessibili senza un computer.
Maggiordomi da salotto
Insomma, i NAS sono oggi dei veri e proprio maggiordomi da salotto, comodi per chi ha un computer in casa, indispensabili per chi ha solo uno smartphone o un tablet e cerca servizi e spazio aggiuntivi.
Naturalmente il mercato ha afferrato questa opportunità e marchi e modelli si sprecano: chi è già avvezzo a device di questo tipo non avrà problemi nella scelta, anche se i parametri per il salotto sono ben diversi da quelli per l’ufficio, mentre chi non ne ha mai provato uno può trovarsi spaesato nell’offerta.
Iniziamo con dire che una delle caratteristiche fondamentali di un NAS è l’estetica, perlomeno per quelli da salotto. Spesso infatti questi apparecchi devono stare vicino alla TV, per via del cavo HDMI, e anche per il fatto che non è facile trovare un posto nascosto che abbia anche una presa di rete a cui agganciare il NAS, che difficilmente è capace di utilizzare il Wi-Fi.
Oltre a questo ci sono altre caratteristiche importanti, come il numero di dischi: ovviamente più dischi hanno i NAS più spazio avremo a disposizione, ma oltre a questo è importante anche capire come gestire i dischi. All’inizio tipicamente i dischi sono posizionati in Raid 0, una sigla che indica che due o più dichi sono uniti in un unico volume, che viaggia ad una velocità un po’ superiore a quella normale.
In alternativa possiamo posizionare i dischi in Raid 1, dove ogni file è scritto contemporaneamente nei due dischi, per sicurezza (usando però la metà dello spazio). Esistono altri modelli di Raid, dal 2 al 6, ma di solito solo per utilizzo Business o Enterprise. La vera alternativa, semmai, è rinunciare al Raid e optare per il metodo JBod, dove ogni disco è visto come un volume singolo.
I NAS più evoluti possono anche comunicare con apparecchi esterni localmente, tramite le porte USB: queste permettono di collegare apparecchi come chiavette USB o dischi esterni, gestibili sempre da remoto.
E se il modello ha anche una porta HDMI, di solito è provvisto anche di una interfaccia per la TV, con tanto di telecomando (fisico o via smartphone): in questo modo potete riprodurre sullo schermo video, foto e musica che risiede all’interno del disco come fosse un mediamente: in alcuni casi tramite un riproduttore proprietario, in altri attraverso App più famose (come Plex Media o Kodi).
Uno dei servizi più importanti svolti dal NAS è quello di erogatore di servizi: se all’interno dei volumi risiedono musica e video, è passibile sfruttare questi flussi per goderli in streaming locale.
Se avete una Playstation o XBox recenti, potete sfruttare il servizio DLNA, tipicamente installato di default nei NAS più evoluti (ma non datelo per scontato): in alternativa con la nuova Apple TV o Chromecast, è possibile sfruttare App come Plex, Kodi o Emby, che non sono gratuite ma che offrono un livello superiore.
Da non dimenticare quello che è forse il servizio più basilare, ma non per questo meno importante: la condivisione pura dei documenti. Sia che abbiate un Mac oppure un PC con Windows, potete accedere ad una delle cartelle condivise utilizzando SMB, oppure AFP (per i Mac più vecchi, se il NAS lo consente) o NFS (tipicamente solo Windows).
Di solito è possibile anche sfruttare protocolli più vecchiotti come FTP o più alternativi come WebDAV, ma questi vanno configurati a parte e in salotto non servono.
Ultima fattore: la rumorosità: avere un NAS potente non serve se la ventola gira sempre, e da fastidio durante la visione di un film. Ma questo è un fatto che potete constatare solo provando il modello, e optando per dischi adatti (ne parliamo alla fine). Tutti i modelli qui sotto elencati sono stati provati e in nessun caso la rumorosità è risultata eccessiva.
QNAP TS-228, il belloccio di casa
Iniziamo con dire che una delle caratteristiche fondamentali di un NAS da casa è l’estetica.
Il QNAP TS-228 è un modello molto bello (qui la nostra prova), elegante, che sta molto bene accanto ad una smartTV come ad un Mac se tenuto accanto alla scrivania.
L’alloggio interno può ospitare sino a due dischi da 3.5” per un totale di 12 TB se utilizzati in Raid 0, oppure 6 TB se utilizzati in Raid 1, con maggiore sicurezza.
Il sistema operativo interno, QTS 4, necessita di qualche esame se non avete mai visto un NAS, ma dopo poco risulta molto potente e flessibile. I servizi accessori sono molti, da Plex a Transmission, da WordPress a Joomla, oltre ovviamente a fornire servizi di condivisione via AFP e SMB.
Il costo del TS-228 è di 182,00 Euro nel modello senza dischi, ma i nostri lettori lo possono trovare leggermente scontato su Amazon.
Asustor AS3204T, austera eleganza
Benché non sia un marchio molto conosciuto al grande pubblico, Asustor produce modelli di NAS propri di un ottimo rapporto prezzo prestazioni. In particolare, il modello AS3204T (che noi abbiamo provato qui) unisce ai vantaggi sulla qualità anche una prova di design austero, ma piacevole. In grado di ospitare sino a quattro dischi interni, in uno spazio che può arrivare a 40 TB (in Raid 0) o 20 in Raid 1.
Con tre prese USB 3.0, di cui una frontale, una uscita HDMI in grado di gestire filmati sino a 4K (il telecomando è incluso) e una notevole potenza data dal processore interno quad-core Intel Celeron, riesce nei compiti anche più gravosi mantenendo sempre un basso consumo di energia, che si traduce anche in una ridotta rumorosità.
Il sistema operativo interno, ADM 2.6, è in grado di gestire diverse routine, e l’AppStore interno provvede a diversi servizi, dall’onnipresente Plex sino a Transmission: la base Linux e il vivo numero di utenti permettono anche l’installazione di App di terze parti.
Il prezzo ufficiale è di 399.99 Euro (per il modello a quattro dischi, venduto vuoto) o di 263,00 Euro a due dischi, ma entrambi sono in offerta online.
QNAP HS-251+, l’orizzontale di casa
Anche ad una vista disattenta, HS-251+ di QNAP (qui la nostra prova) è un NAS che si distingue subito dalla concorrenza, ma anche dagli altri modelli QNAP per via della forma assolutamente domestica. A differenza degli altri modelli, più o meno sempre verticali, il HS-251+ si presenta orizzontale, con due slot per i dischi (il modello è venduto vuoto) e un sistema di ventilazione interno particolarmente adatto a… non farsi sentire.
La forma inusuale per il mondo NAS, ma tipica nell’uso domestico, lo rende ideale per chi vuole utilizzare il NAS come lettore multimediale per il salotto, meno per quanto riguarda i servizi accessori (che pure ci sono, dato che il sistema operativo QTS 4 è comune a tutti i modelli QNAP).
Un po’ caro, dato che è venduto a 525,00 Euro, ma lo potete trovare in offerta scontato direttamente da Amazon.
WD MyCloud Mirror, una nuvola personale
MyCloud Mirror di Wester Digital (qui la nostra prova) è un modello abbastanza semplice e lineare, adatto a chi entra nel mondo NAS per la prima volta e non ha particolari esigenze. Venduto con due dischi di tipo RED Western Digital che partono da 2 TB l’uno, il modello è silenzioso, elegante nel completo bianco, e con due prese USB nella parte posteriore per il collegamento in cascata di ulteriori dischi.
Due le caratteristiche che ben lo posizionano nel mercato: la prima è che grazie ad un servizio Western Digital è molto facile utilizzare il disco come unità cloud personale, e fare in modo che sia raggiungibile, tramite una App, anche dall’esterno della rete (anche gli altri modelli NAS lo possono fare, ma la configurazione è più difficile), da qui suffisso cloud nel nome.
L’altro è la presenza di un sistema operativo molto semplice e lineare, proprio delle sole caratteristiche essenziali e adatto agli utenti più inesperti.
Il prezzo è di 389,99 euro per la versione da 4TB, ma è già disponibile in sconto presso Amazon.
QNAP TS-251A, il velocissimo in locale
TS-251A è forse quello che, dall’aspetto, meno si presenta per un utilizzo domestico: gli slot frontali per il cambio a caldo dei dischi sono molto comodi, ma spostano gli equilibri più in un ambiente di lavoro che in un salotto, dove il cambio di un disco non è una operazione da fare in fretta (qui la nostra prova).
Però lo mettiamo qui, nella nostra selezione per via di una particolarità unica nell’ambito dei modelli testati: per la prima volta QNAP aggiunge una porta USB 3.0 di tipo B, la stessa che hanno Hard Disk esterni per capirci (in tutti gli altri casi, la porta era di tipo A, la stessa dei Mac), in modo che sia possibile il collegamento diretto ad un computer.
Questo aspetto va un po’ preparato mettendo le mani sul software, ma dopo è possibile dialogare con il NAS alla velocità dell’USB 3.0, senza per questo intasare la rete.
Il modello è quindi adatto ad un utilizzo domestico perché ha tutti i servizi degli altri NAS, un AppStore, (doppia) porta di rete e un connettore HDMI per il collegamento ad una TV, ma ben si adatta a fotografi, amatori, chi fa spesso la copia o il prelievo di grosse quantità di dati e apprezza questa possibilità di passaggio locale, esclusiva e ben accetta.
Il prezzo, circa 400 Euro (il modello arriva senza dischi) tiene conto della funzione esclusiva.
E i dischi?
Molti dei modelli qui elencati arrivano senza dischi, ma anche nel caso di quelli con i dischi può capitare di doverne sostituire alcuni: il nostro consiglio è di valutare sempre dischi adatti ad un utilizzo NAS, pronti quindi a restare accesi tutto il giorno tutti i giorni. I modelli più famosi nel mercato sono i modelli di fascia RED per Western Digital e IronWolf per Seagate.
Per quanto riguarda Western Digital consigliamo il modello da 2TB per chi non ha grandi esigenze di archiviazione e quello da 6 TB per chi invece ha bisogno di molto spazio. Anche nel caso di Seagate, si parte dai modelli da 2TB arrivando però a ben 10 TB.
Sconsigliamo l’utilizzo di altre tipologie di dischi che non siano quelle dedicate ai NAS, sia per via della rumorosità che per l’affidabilità e la lunga durata.