Opus è un codec audio libero, al cui sviluppo hanno contribuito Mozilla, Xiph.Org, Octasic, Broadcom, Microsoft (Skype) e altri ancora. A settembre dello scorso anno è stato approvato come standard per l’audio online dall’Internet Engineering Task Force (IETF).
La tecnologia sfrutta due codec: Silk per la voce e CELT per la musica, utilizzabili anche in contemporanea in modalità ibrida per la trasmissione di voce e musica. Tra le caratteristiche principali di Opus ricordiamo l’obiettivo di essere completamente gratuito e privo di royalties: è stato creato con codice BSD e licenza gratuita anche per tutti i brevetti interessati.
Il codec ha tre differenti modi: due per il solo parlato e uno per qualunque tipo di audio inclusa la musica. Uno dei codec per il parlato può riprodurre l’intero spettro udibile dall’uomo. In questo caso il CELT è utilizzato per la parte superiore della frequenza dagli 8 kHz in su, mentre il SILK è usato per la parte inferiore. Per velocità di trasmissione più basse, approssimativamente inferiori a 30 kb al secondo, il campo di frequenze viene ristretto e la parte destinata al CELT eliminata. Per altri tipi di segnale viene eliminata la parte del SILK, specializzato nel parlato, e rimane solo quella generica del CELT.
Dopo la sua standardizzazione, il codec è stato aggiornato migliorando ulteriormente l’efficienza. È stata in particolare migliorata la gestione dell’audio surround, integrata la possibilità di sfruttare bit rate variabili, accelerata la velocità di codifica e decodifica sui processori ARM. Funzionalità adattive permettono di rilevare in automatico i contenuti adattando la qualità. Tra i browser che supportano Opus, anche Safari e Chrome. Tra le applicazioni c’è ovviamente Skype: ricordiamo che sia la società VoIP di Microsoft che Huawei sono proprietarie di alcuni degli algoritmi originari di SILK.