Microft ha ritirato anche gli ultimi due appelli che ancora la opponevano alla decisione della Commissione Europea. I due ricorsi giudiziari riguardavano, rispettivamente, la multa da 280 milioni di euro che l’Eu aveva comminato per il ritardo nel fornire i protocolli di connessione a Windows client alla concorrenza e l’obbligo a fornire gli stessi protocolli agli sviluppatori Open Source.
La scelta di chiudere i contenziosi è in linea con quanto ad inizio settimana aveva dichiarato la stessa Microsoft che si era detta pronta a soddisfare tutte le richieste dell’Unione; mantenere in atto gli appelli sarebbe stato in contraddizione con questa scelta come fa notare il consigliere generale per l’Europa Erich Andersen: «pensiamo che a questo punto sia nostro dovere – dice Andersen – indirizzare le nostre risorse verso gli obblighi legali verso la Commissione Europea e stringere le una relazione costruttiva con essa»
Ora l’unico caso che resta formalmente aperto è quello della ulteriore multa che Microsoft dovrebbe pagare da luglio del 2006, quando l’Ue ancora un volta sanzionò Redmond per non avere soddisfatto le disposizioni antitrust. In quel frangente la minaccia fu di tre milioni di euro di multa al giorno; un calcolo esatto viene compiuto in questi giorni e sarà annunciato prima della fine dell’anno, ma la stima è di circa un miliardo di euro. Se questa cifra fosse confermata, Microsoft complessivamente si troverebbe a dover pagare, includendo la multa antitrust vera e propria e le sanzioni per i ritirardi, 1,8 miliardi di euro.