Microsoft ha 20 giorni in più rispetto ai tempi fissati inizialmente per rispondere alle richieste della comunità europea che gli contesta di non avere soddisfatto le disposizioni della sentenza antitrust. La data prevista entro la quale dovrà essere prodotta la documentazione che sarà un elemento determinante per decidere sulle eventuali nuove sanzioni, dovrà essere prodotta entro il 23 aprile e non entro il tre aprile come inizialmente fissato.
La materia del contendere, come noto, è la disponibilità da parte di Microsoft a vendere ad un prezzo equo l’accesso ai codici Windows alla concorrenza in maniera tale che anche altri produttori possano essere in grado di sviluppare software efficiente e compatibile con i client di Microsoft. Redmond ha già cominciato a dare seguito a questa che è una delle principali (se non la principale) richiesta dell’Unione Europea per ristabilire un sistema in cui vige la concorrenza. In realtà secondo l’Ue le condizioni praticate da Microsoft sono proibitive e per questo nessuno (o quasi) si è interessato ad esse.
Se Microsoft non sarà convincente nelle sue giustificazioni, l’Ue potrebbe imporre una nuova multa, la terza, dopo quelle che sono state comminate a margine della sentenza di tre anni fa e dopo quella subita per avere già ritardato una volta la documentazione.