Lo spinoso caso dell’integrazione di Internet Explorer in Windows dovrebbe essere discusso per la prima volta in un faccia a faccia tra l’Unione Europea e Microsoft tra il tre e il cinque giugno. A riferire la data è stato il portavoce dell’Ue, Johnathan Todd, in alcune dichiarazioni rilasciate ai media. Al momento, però, ecco la ragione del condizionale, non ci sono conferme ufficiali sull’effettivo svolgimento della seduta né sulla data.
Né Microsoft né lo stesso Todd hanno risposto a richieste di chiarimenti sullo svolgimento dell’evento. Fonti vicine a Redmond, che aveva richiesto, seguendo una procedura formale in procedure come quella in corso, l’incontro, hanno precisato che la società delle Finestre non ha ancora deciso se effettivamente si presenterà di fronte all’antitrust.
Nel corso delle ultime ore, in ogni caso, Microsoft avrebbe integrato la documentazione precedentemente presentata per sottolineare i rischi corsi dalla concorrenza nella ricerca su Internet se il proposito di dare ai clienti la possibilità di installare un browser a loro scelta dovesse andare in porto. Nella nota si sottolineerebbe il fatto che Google già ha accordi con Mozilla e Opera per la ricerca su Internet e che in futuro potrebbe lavorare con i produttori di PC per creare altri sistemi per indirizzare traffico verso i suoi server. Infine Microsoft ipotizza un rischio per le sue proprietà intellettuali se fosse costretta a distribuire altri browser e un pericolo per la tutela dei suoi marchi.
Ricordiamo che il caso antitrust è sorto con una denuncia di Opera. Lo sviluppatore norvegese si dice convinto che l’integrazione di Internet Explorer in Windows danneggi la concorrenza. Altre realtà , quali il team Mozilla, Google, Adobe e diversi pesi massimi del software, si sono accodati all’esposto. Se effettivamente l’assetto di integrazione studiato da Microsoft fosse ritenuto problematico sotto il profilo della libera concorrenza, Redmond sarebbe costretta a dare la possibilità di installare browser come Firefox, Chrome, Safari o Opera quali alternative ad Internet Explorer. Microsoft, per altro, sembra già essere pronta a questa eventualità ; alcune fonti sostengono che in Windows 7 sarebbe stato predisposto un meccanismo ad hoc proprio per installare navigatori di terze parti ed escludere Internet Explorer.