Ci vuole un fisico bestiale. Per mettersi seduti da una parte e ripensare da capo il prodotto, la sua immagine, i suoi valori, la sua comunicazione. Immaginatevi il lavoro di questi poveri creativi contattati dagli uomini un tempo agli ordini di Bill Gates con il mandato di creare “una tosta, cazzuta campagna di comunicazione che finalmente rimetta in pista Windows Vista”. E immaginatevi questi poveri creativi che con il loro portatile Dell nuovo di zecca, comprato per l’occasione perché non si può andare dai vertici di Redmond con il MacBook Air a far vedere i bozzetti e gli esecutivi della campagna, si recano in pellegrinaggio nel campus di Microsoft e la buttano lì: chi crede che Vista non funzioni è un pazzo, uno fuori dal tempo, un oscurantista, un sovversivo, un mezzo criminale”.
La prima ipotesi forse era con bozzetti della caccia alle streghe, “è ora di finirla con il maccartismo: Vista è vivo e lotta insieme a noi”, oppure immagini della Bolivia con gli uomini del Che che lottano per un futuro migliore. Chi può dirlo. Se quello che è uscito, come qui nella Silicon Valley dice il tam-tam dei soliti bene informati e la selva di email con “indiscrezioni succose” che girano vorticose, è un singolare “At one point, everyone thought the Earth was flat”, con tanto di veliero e mare in tempesta, allora vuol dire che qualsiasi pazza ipotesi si possa fare sul blitz del marketing di Microsoft per rimettere in pista Windows Vista va bene. Tanto, siamo al delirio puro.
Tanto peggio, tanto bene: Vista è un sistema operativo che “adesso è sicuro”, dopo 18 mesi di lavoro che hanno reso compatibili 98 su 100 tra le applicazioni più importanti del mercato, eliminando la metà dei problemi di sicurezza di Windows Xp, supportando 77mila tipi di hardware differenti (prosit!), e soprattutto 89% meno vulnerabilità rispetto a Mac Os X 10.5, fotografato dagli esperti di comunicazione in un giorno non meglio precisato di inizio 2008.
Il delirio non conosce confini: “Sappiamo quello che certa gente va dicendo su Internet”, recita il bugiardino della nuova ortodossia di Microsoft in salsa Steve Ballmer. E cioè che “le stampanti non funzionano, i giochi non vanno, che insomma Windows Vista non è riuscito a tenere dietro alle aspettative che avevamo fatto crescere negli anni”. E allora? Allora lo abbiamo ancora migliorato, in questi 18 mesi in cui vi abbiamo ascoltato lavorando assiduamente sul nostro bel prodotto, dicono in sintesi quelli della creatività no limits al servizio di Redmond. I risultati si vedono, come riportano anche un paio di coraggiose cronache che sono state vergate dai soliti noti della Silicon Valley.
Non c’è bisogno di fare della facile ironia e voi laggiù, dietro ai vostri monitor, non sogghignate. Non è l’ultima campagna di Apple con Will Farrell come testimonial. Tutto frutto delle lucide teste creative di Microsoft. Che buon pro gli faccia.