Nel marzo del 2010 la Commissione Europea ha obbligato Microsoft a visualizzare in Windows una schermata (“ballot screen”) con elencati una serie di browser completi di descrizione per consentire all’utente di scegliere in libertà il software desiderato per la navigazione sul web (Chrome, Firefox, Safari, Explorer, Opera e altri ancora, visualizzati in ordine casuale). La decisione arrivò al culmine della famosa maxi multa imposta al colosso di Redmond, comminata inizialmente dall’ex commissario europeo Antitrust, l’attuale premier italiano Mario Monti. Al culmine di una serie di vicende, qualche giorno addietro l’UE ha confermato la condanna e Microsoft dovrà pagare 860 milioni di euro. Qualche giorno addietro si è scoperto però che un presunto bug si è verificato su molti PC con Windows 7 con il Service Pack 1 installato, impedendo la visualizzazione del ballot screen. Si calcola che i PC sui quali la finestra doveva apparire sono circa 28 milioni, in altre parole quelli venduti tra febbraio (mese di rilascio del Service Pack 1) e dicembre del 2011.
Microsoft afferma che si è trattato di un errore e di stare lavorando a un fix per risolvere il problema. La visualizzazione del meccanismo del ballot screen, il cui obbligo era imposto fino al 2014, è ora stata estesa per espressa richiesta della Commissione Europea di ulteriori quindici mesi.
[A cura di Mauro Notarianni]