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Microsoft testimonia contro Apple al processo Epic

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La battaglia giudiziaria tra Epic Games e Apple iniziata questa settimana, il 3 maggio 2021, offre numerosi dietro le quinte, non solo sulle due società direttamente coinvolte, ma anche informazioni importanti sull’intera industria dei videogiochi: è stato il turno di Microsoft, salita sul banco dei testimoni per spiegare come le regole di iOS abbiano bloccato il suo servizio di gioco in streaming xCloud.

Nel corso della testimonianza, inoltre, la multinazionale di Redmond ha giustificato la sua commissione del 30% sulle app vendute su Xbox Store, spiegando perché le regole del negozio console devono essere diverse da quelle degli store su PC o smartphone.

Epic ha interrogato il responsabile dello sviluppo aziendale di Microsoft, Lori Wright, sulla sua lotta contro Apple per portare il suo servizio di streaming xCloud su App Store. Il problema dal punto di vista di Apple è che consente agli utenti di bypassare essenzialmente gli acquisti in-app di App Store per i singoli giochi. Wright ha affermato che Microsoft ha proposto varie correzioni tecniche e accordi finanziari per consentire ad Apple di ottenere una quota delle vendite dei giochi, anche tramite xCloud.App Store, Microsoft accusa Apple «Tratta le app di gioco in modo “diverso” dalle altre»

Microsoft ha sostenuto che altre app come Netflix e Shadow offrono funzionalità “interattive” simili a xCloud, ma non sono escluse dallo store. Alla fine Microsoft ha rinunciato a portare xCloud su App Store e ha invece rilasciato una versione funzionante tramite web per iOS in beta. Tuttavia, spiega:

la sfida è che le persone non giocano con il browser sull’iPhone. Guarda i dati: tutto il gioco avviene attraverso l’App Store. Le persone non giocano con il browser su iPhone

Apple ha ribattuto che xCloud è in realtà un’esperienza “super solida” e “straordinariamente raffinata” su Safari. Ha aggiunto che Apple ha fornito supporto gratuito agli sviluppatori per aiutare Microsoft a portare xCloud nello store iOS. Tuttavia, Wright ha ribattuto che per Microsoft ha richiesto «Molto lavoro per fornire quel perfezionamento. Abbiamo dovuto ricominciare da capo e riprovare».

Un altro degli argomenti principali di Apple contro Epic è che se il suo App Store è un monopolio, anche la maggior parte delle principali console di gioco, comprese le console Xbox di Microsoft, sono monopoli, come riporta Engadget. Microsoft ora addebita una commissione del 12% per i giochi per PC su Microsoft Store, ma addebita il 30% per i giochi venduti nello store digitale sulla console Xbox. Wright ha giustificato questa discrepanza sostenendo che i PC sono dispositivi “generici”, proprio come un iPhone, mentre Xbox e altre console sono speciali e dedicati.Microsoft xCloud inizia il test dei videogiochi in streaming

Questa differenza è fondamentale, ha detto, perché il gioco è solo un’applicazione tra tante su un PC o uno smartphone. A tal fine, Microsoft consente più negozi (incluso il negozio di giochi di Epic) su Windows 10, oltre a fornire altri modi per installare app e giochi. Tuttavia, Microsoft ritiene che Xbox e altre console siano diverse:

La Xbox è progettata per darti un’esperienza di gioco. Le persone acquistano una Xbox perché vogliono giocare

Wright ha aggiunto che non ha mai realizzato un profitto sulla vendita di una console Xbox perché è solo una parte di un’esperienza end-to-end, e che sono dunque le commissioni a portare guadagno al colosso.

Una parte di quella commissione del [30 percento] serve a consentirci di costruire una console. [La quota] è necessaria anche per costruire la console. Guadagniamo soldi nel lungo periodo sulle vendite di giochi e sugli abbonamenti di gioco

apple epic microsoft

Apple ha risposto che Xbox consente altre app e servizi tra cui Netflix, YouTube, Spotify e altri, così da risultare una macchina generica, come un PC. Ha anche notato che il negozio Xbox viola essenzialmente il principio di Microsoft per il suo negozio di Windows. Tuttavia, Wright ha ribattuto che le persone non comprano una Xbox per guardare Netflix e ancora una volta ha notato che la differenza di principi tra i dispositivi si basa su “come vengono utilizzati e quante persone raggiungono”.

In sintesi: Xbox è solo una macchina da gioco, e le commissioni servono a coprire i mancati guadagni dalla vendita dell’hardware. iPhone, invece, è una macchina generica, che tra le altre fornisce i giochi, proprio come i PC Windows.


La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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