Sono di Frank Shaw, capo della comunicazione di Microsoft, le rasoiate più taglienti nei confronti dei nuovi iPad di Apple, pubblicate in un post ufficiale intitolato “Mele e Arance” sul blog di Microsoft. Secondo Shaw il “campo di distorsione della realtà generato da Apple si è ormai esteso al di là di Cupertino”. Il dirigente parte quindi all’attacco sostenendo che entrambi i Surface e Surface 2 di Microsoft rappresentano alternative meno costose dei nuovi iPad e del vecchio iPad 2, e grazie al software gratuito di Office, agli accessori integrati, alle modalità di multi-tasking a finestre affiancate e all’espandibilità delle interfacce, sono più adatti per lavoro e produttività.
Per Shaw non è quindi sorprendente vedere i concorrenti di Microsoft tentare di convincere gli utenti su quanto sia possibile lavorare con “annacquate applicazioni per la produttività” e “spingendo su dispositivi di input di terze parti”, nel tentativo di “convincere la gente che i loro dispositivi di intrattenimento sono davvero macchine per lavorare”; tutto ciò solo per tenere il passo della concorrenza.
Con questo spirito, Apple ha annunciato ieri di aver azzerato il costo della loro suite di app “iWork”. Ora, dal momento che iWork non ha mai ottenuto molto successo, ed era stato già prezzato come qualcosa di accessorio, non è certo una mossa significativa o sorprendente. E non cambia il fatto che è molto più difficile lavorare su un dispositivo che manca di precisione di input e di una modalità desktop con vero multitasking.
Shaw infine non risparmia critiche nemmeno ai giornalisti che hanno coperto l’evento Apple, colpevoli di tacere su queste mancanze, ironizzando sul fatto che “forse … i partecipanti sono stati obbligati a lavorare su dispositivi iOS che non permettono loro di avere due finestre aperte una accanto all’altra contemporaneamente”. In definitiva per Shaw la decisione di Apple di offrire gratuitamente le sue applicazioni dedicate alla produttività è solo un’indiretta ammissione del tentativo fallito di rendere iWork popolare rispetto alla concorrenza, in questo caso Microsoft Office.