La notizia non è delle più felici per chi lavora in Microsoft: il colosso starebbe infatti pensando di tagliare ulteriori 2.850 posti di lavoro, in aggiunta ai 1.850 tagli già previsti e annunciati lo scorso maggio 2016. Ecco la cronistoria dei licenziamenti Microsoft.
Il report arriva dalla redazione di Business Insider, secondo cui Microsoft ha previsto tagli dei posti di lavoro durante l’attuale esercizio 2017, che ha preso il via lo scorso 1 luglio 2016. Un portavoce di Microsoft ha riferito che la società non può commentare la notizia dei licenziamenti aggiuntivi, rimanendo così confermati solo gli esuberi e i tagli di cui già si era venuti a conoscenza nei mesi scorsi.
Già nel luglio del 2015, Microsoft aveva annunciato il taglio di 7.400 posti di lavoro nell’anno fiscale 2016, soprattutto nell’ambito che riguarda hardware e smartphone della società, derivante dalla svalutazione della compagine legata alla sua acquisizione di Nokia. Il taglio di questi posti di lavoro si sarebbe dovuto concludere entro il 30 giugno scorso.
Nel febbraio di quest’anno, invece, si è appreso che Microsoft ha di fatto tagliato posti di lavoro aggiuntivi, rispetto al numero preventivato, sempre legati alle sue attività hardware e smartphone. Si è arrivati, poi, alla notizia del maggio scorso su ulteriori 1.850 licenziamenti, sempre collegati al reparto smartphone.
A distanza di mesi, ancora, Microsoft sarebbe pronta a tagliare altri 2.850 posti di lavoro; la fonte, peraltro, dichiara che sono state già notificate lettere di licenziamento per la maggior parte del totale.
E’ certo che il colosso di Redmond stia attraversando un periodo di riorganizzazione strutturale profonda, e già il mese scorso, Microsoft aveva annunciato che il suo Chief Operating Officer, Kevin Turner, stava lasciando l’azienda per un nuovo lavoro, e che le sue responsabilità sarebbero state divise tra alcuni dirigenti Microsoft, come parte di una riorganizzazione del settore vendite e marketing.
Già prima della partenza di Turner, comunque, Microsoft aveva annunciato nel corso di un’intervista a Bloomberg, che la società si apprestava ad apportare alcune modifiche al settore vendite, al fine di accelerare la completa transizione della società al cloud.