Sta facendo discutere il meccanismo di update integrato in Windows 7 e 8.1. Gli utenti di questi sistemi operativi si ritrovano con un file di circa 6Gb, il file da eseguire per preparare l’installazione di Windows 10, anche se non hanno espressamente richiesto il suo scaricamento. La procedure d’installazione non è avviata automaticamente ma una volta scaricato il file, Microsoft chiede all’utente se vuole procedere all’installazione dopo ogni riavvio del computer.
Microsoft spiega che solo gli utenti che hanno attivato gli update automatici in Windows 7 e 8.1 ricevono il file di aggiornamento a Windows 10 ma questo è considerato un file alla stregua degli update di sicurezza o fondamentali per il sistema. È un file ad ogni modo ingombrante in particolare sui dispositivi ibridi che tipicamente integrano unità di storage di piccole dimensioni (es. 32GB).
Gli update automatici non sempre sono graditi; una simile polemica lo scorso anno travolse Apple quando questa decise di regalare gratuitamente l’album Songs of Innocence degli U2 su iTunes. Lo stesso Bono ammise che la scelta di inserire in automatico le canzoni nella lista degli acquisti degli iscritti al servizio di Apple fu un’idea troppo invasiva.