Un weekend lungo tre giorni, per lavorare meglio: Microsoft ha voluto provare la settimana lavorativa corta, di soli quattro giorni. Il risultato è stato decisamente positivo: grazie al fine settimana lungo, la produttività è aumentata del 40 per cento.
Questa sperimentazione è stata fatta da Microsoft in Giappone: i lavoratori dovevano recarsi sul posto di lavoro per soli 4 giorni su sette, godendosi un giorno di riposo in più ogni settimana e questo piccolo esperimento si è rivelato un’ottima idea.
Sulla base dei risultati ottenuti nel mese di agosto di quest’anno, sembra che la produttività sia aumentata del 40 per cento. Questo significa che, mentre i dipendenti hanno lavorato meno giorni, la quantità di lavoro svolta è stata decisamente maggiore rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno in cui lavoravano cinque giorni su sette.
L’esperimento ha inoltre portato i dipendenti a chiedere il 25 per cento di giorni liberi in meno durante il mese. Altri aspetti positivi riguardano anche i consumi dell’azienda: nel corso del mese, è stata consumato il 23 per cento di energia elettrica in meno e sono state stampate il 59 per cento di pagine in meno, con una conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica e un risparmio anche monetario.
Nonostante questi ottimi risultati, Microsoft non sceglierà – per il momento – di rendere definitiva la settimana corta. Il 92 per cento dei dipendenti ha apprezzato l’idea, ma per ora Microsoft dovrebbe continuare alla normale settimana lavorativa di cinque giorni, ma si riserva la possibilità di poter effettuare l’esperimento in futuro.
Intanto, solo pochi giorni fa, alla fine di ottobre, Microsoft ha comunicato i risultati finanziari del suo primo trimestre fiscale 2020, registrando ricavi per 33,1 miliardi di dollari e un utile netto di 10,7 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,38$ (rispetto ai 29,1 miliardi di dollari di ricavi, 8,8 miliardi di dollari di utile netto e 1,14$ di utile per azione del primo trimestre fiscale 2019). Tutti e tre i gruppi operativi dell’azienda evidenziando dati in crescita anno su anno. Un approfondimento sulla questione si può trovare in questo articolo di Macitynet.