L’inferno potrebbe andare sotto zero. Gli americani la definirebbero così, con un modo di dire usato spesso anche da Jobs, l’indiscrezione secondo cui Microsoft sta per annunciare una versione di Windows in grado di funzionare su processori ARM. A diffondere i piani di Redmond è Bloomberg, rispettabile fonte di notizie a carattere finanziario che cita “due persone informate sui fatti”. Windows compatibile con ARM sarebbe più che un progetto visto che l’annuncio dovrò essere dato al CES che si apre il 6 gennaio, quando, probabilmente, saranno anche annunciati i partner di questa nuova avventura della società fondata da Gates.
Windows per ARM significa, in pratica, la volontà da parte di Microsoft di svincolare il suo sistema operativo dallo storico patto con Intel e di allargare il mercato a tutti quei produttori che per ragioni di consumi o di costi usano oggi chip fondati sulle tecnologie ARM e prodotti da realtà come Samsung, Texas Instruments o Qualcomm. Fino ad oggi chi ha adottato processori di questo tipo non ha avuto altra scelta, puntando su un mercato il più ampio possibile, che non usare il sistema operativo Android. Ed è anche questa la ragione per cui gli smartphone che usano l’OS di Google (che oltre al resto funziona anche su processore Intel) stanno proliferando.
Voci su un interessamento di Microsoft per la piattaforma ARM erano rimbalzate la scorsa estate quando si era avuta notizia di un non precisato “nuovo accordo” tra la società di Cambridge e quella di Redmond. In precedenza Microsoft aveva alcuni prodotti per ARM ma si trattava di sistemi operativi per sistemi embedded o basati sulla versione embedded di Windows. Il fatto che si fosse di fronte ad un accordo definito come “nuovo” aveva suscitato voci sul fatto che il patto fosse stato stretto intorno a Windows Mobile 7. In quel momento non veniva esclusa la possibilità che Microsoft fosse interessata anche ad esplorare la possibilità di creare un sistema operativo server per processori ARM, ipotesi resa ancora più concreta dalle dichiarate intenzioni da parte di ARM stessa di entrare nel business che porta alle macchine di rete a basso consumo energetico. Bloomberg, in ogni caso, sembra escludere questa possibilità come quella, avanzata da alcune fonti, che potessero esserci processori ARM alla base di una nuova generazione di console per il gioco a marchio Microsoft.
La scenario più probabile resta quindi quello di una Microsoft intenzionata a concorrere più adeguatamente nel mondo degli smartphone e soprattutto dei tablet dove fino ad oggi il suo OS ha avuto una tiepida accoglienza.
Da quel che si legge nell’articolo di Bloomberg, la sfida che Microsoft si appresta a lanciare sembra essere vasta ed articolata e non indirizzata solamente a concorrere con Android. Il nuovo sistema operativo continuerebbe ad essere compatibile anche con processori Intel e AMD al punto da essere legittimati a pensare che si tratti non di una semplice conversione dell’attuale Windows 7 Mobile, ma di un sistema operativo di nuova generazione studiato quale parte di un piano globale per la ristrutturazione delle armi con cui Microsoft combatte sullo scenario della mobilità, oggi divenuto decisivo, e sul quale il suo peso appare significativamente ridotto rispetto a quello dimostrato in quasi un ventennio di dominio nel mondo PC.
Ora resta da vedere quali saranno i tempi del lancio del Windows Mobile per Arm, quali le richieste di sistema e quali i costi di licenza. Uno dei grandi vantaggi di Android è che il sistema operativo è open source e non costa nulla mentre Windows Mobile 7 per molti produttori di hardware ha un costo superiore a quello dei margini che spuntano dalla vendita del dispositivo stesso.