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Microsoft promette: «Windows Store, sarà  più amichevole e conveniente di App Store»

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Windows Store sarà più aperto, veloce e facile da gestire per utenti e sviluppatori rispetto all’App Store di Apple e allo stesso tempo offrirà più controllo e sicurezza rispetto all’Android Market. Ieri Microsoft ha svelato i tratti salienti del nuovo Windows Store, la risposta del colosso di Redmond all’App Store e al Mac Store di Apple e anche a tutti gli altri negozi digitali per i dispositivi mobile, tra cui ovviamente Android Market. Dai report che provengono da Oltre Oceano, per esempio PCMag il nuovo Windows Store è stato introdotto come la fusione di tutto il meglio dei modelli già esistenti e che in questo momento stanno dominando la scena mobile. Windows Store offrirà app per i sistemi X86 ma anche software per i nuovi dispositivi in arrivo basati sui processori ARM. Per rendere la nuova opzione più appetibile per gli sviluppatori Redmond non punta solo su semplicità e regole meno vincolanti per i programmatori ma anche su prospettive di guadagno superiori: la percentuale destinata agli sviluppatori è sempre del 70% come in App Store e Android Market ma se il software in questione genera ricavi superiori ai 25mila dollari, allora la percentuale per i programmatori sale all’80%.

Lanciando ora, in ritardo rispetto ad Apple e Google, Microsoft ha già previsto l’integrazione di funzioni di seconda generazione come i pagamenti in-app-purchase, un network pubblicitario e le funzioni di analisi e reportistica per gli sviluppatori. Durante l’evento di presentazione svoltosi a San Francisco Antoine Leblond di Microsoft non ha risparmiato frecciate in direzione di Cupertino e Mountain View senza nascondere il ritardo di Redmond in questo settore ma, per riportare i confronti su terreni più confortevoli, Leblond ha paragonato l’installato della base Microsoft con quella dei concorrenti. Il dirigente ha dichiarato che Microsoft ha venduto oltre 500milioni di licenze di Windows 7, un totale che da solo rappresenta molto più di tutti i Mac, iPhone, iPad e dispositivi Android sommati insieme in circolazione. Leblond ha inoltre ricordato che sul pianeta ci sono 1,25 miliardi di computer PC Windows, come a dire che l’ingente base di installato Windows da sola rappresenta una ragione più che valida per rendere appetibile lo sbarco su Windows Store per qualsiasi programmatore.

Il nuovo store di Redmond sarà disponibile in oltre 100 lingue in 231 mercati nel mondo, con formulazione dei prezzi differenziata per 40 mercati locali e pagamenti per gli sviluppatori in 20 valute. I programmatori potranno scegliere liberamente il prezzo di vendita compreso tra un minimo di 1,49 dollari fino al massimo di 999 dollari. Windows Store sarà inaugurato in versione beta a febbraio 2012 ed è già aperto un contest per gli sviluppatori che desiderano essere tra i primissimi su Windows Store, raggiungibile da questo link: nella fase beta saranno ammessi solo gli sviluppatori selezionati nel contest e per la pubblicazione di app e software gratuiti.

L’impressionante base di installato e la predominanza nel mondo PC sono inconfutabili e rappresentano senza dubbio una ragione valida per interessare qualsiasi sviluppatore al nuovo Windows Store. Anche i numeri delle licenze Windows 7 e dei PC-Windows installati nel mondo sono reali ma occorre anche tenere presente che il mercato IT è cambiato molto negli ultimi anni e che la predominanza in un settore non significa più successo automatico nel mondo mobile o, come spesso viene definito, dei dispositivi post-PC. Arrivando in ritardo e dopo gli apripista App Store e poi Android Market, solo per citare i più noti, Microsoft può impostare il suo app store in modo diverso e più equilibrato ma fino a oggi il predominio del settore PC-Windows non ha assicurato un successo altrettanto esplosivo per esempio nel settore smartphone con Windows Phone. Nonostante la ricezione piuttosto positiva di utenti e media, il nuovo OS mobile di Redmond non è riuscito a raggiungere quote di diffusione paragonabili a iPhone o ai dispositivi Android. Fino a quando Windows Store non sarà online e completamente funzionante e soprattutto fino a quando non potremo provare con mano i nuovi tablet con Windows 8, siano questi X86 o basati su ARM, prevedere il futuro e il successo di Windows Store sembra una scommessa piuttosto azzardata anche per gli analisti più vicini a Redmond.

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